cronaca

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 Interrogatori dei funzionari di Spea Engineering, la società controllata di Atlantia, che realizzò il progetto di retrofitting (i lavori di rinforzo delle pile 9 e 10 del viadotto Morandi). Una decina di persone è stata sentita negli uffici della caserma del primo gruppo della Guardia di finanza che indaga sul crollo del viadotto, avvenuto lo scorso 14 agosto causando la morte di 43 persone.


I dipendenti sono stati sentiti, in qualità di testimoni, sulle competenze che hanno dentro la società, sulle attività previste e le modalità con cui le svolgevano secondo gli accordi che hanno con Aspi. Intanto gli inquirenti stanno valutando di risentire Chiara Murano e Domenico Andreis, dirigenti del Cesi (società incaricata nel 2015 di fare uno studio sul ponte).


I due sono i protagonisti della mail mandata la notte tra il 14 e il 15 agosto che accompagnava l'invio dello studio chiesto dal dirigente di Autostrade Enrico Valeri. La dirigente inoltrò il documento scrivendo che la tragedia era stata causata "probabili fatti collegati al progetto originario". Il Cesi ha preso le distanze da quel commento e ieri ha sospeso i due dirigenti. Secondo gli investigatori, dietro quella mail ci potrebbe essere una sorta di depistaggio.


Dalle analisi dei documenti e delle mail, tra Spea e Autostrade, emergono scambi di conversazioni dove si lamentano alcune criticità. Segnali che gli inquirenti devono confrontare con le testimonianze per capire se i dirigenti di Aspi fossero a conoscenza delle reali condizioni del viadotto.