
"La fase di stallo in cui è finita lo scorso 12 aprile la trattativa per il rinnovo del contratto dei porti a causa delle rilevanti indisponibilità datoriali su temi quali la difesa del fattore lavoro e le sue peculiarità, assume un carattere di pesante gravità e crea un livello di preoccupazione molto alto che, inevitabilmente, apre una stagione conflittuale di pari entità" scrivono le segreterie genovesi di Filt, Fit e Uiltrasporti.
Per i sindacati è inoltre necessario, per le aziende che non applicano il contratto dei porti, procedere al rinnovo dei contratti di settore, come quello dell'armamento, in scadenza.
La protesta è anche contro l'autoproduzione, cioè l'utilizzo dei marittimi per effettuare operazioni portuali: "Crea riduzioni nei compensi nel lavoro portuale e grave rischio per la sicurezza, specialmente dei lavoratori marittimi".
Infine c'è il nodo delle compagnie portuali: "Il continuo tentativo di rimandare l'applicazione dell'art. 15 bis rischia di mettere a serio rischio la continuità aziendale e i posti di lavoro" dicono i sindacati. A Genova non è stato ancora completato l'organico porto e quindi è ferma la destinazione di risorse alla formazione e ricollocazione dei lavoratori della Culmv.
IL COMMENTO
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