Il modello multidisciplinare per la cura e la riabilitazione dei disturbi alimentari utilizza l’intervento di una equipe composta da differenti figure professionali fra i quali il medico nutrizionista e il dietista nutrizionista.
L’intervento nutrizionale rappresenta una delle componenti essenziali del trattamento dei disturbi alimentari.
Tali professionisti esperti, applicando i principi della medicina basata sull’evidenza, impiegano il proprio giudizio professionale per adattare la migliore evidenza fornita dalla ricerca, alla situazione clinica e personale del paziente nel rispetto di quelle che sono le indicazioni delle linee guida nazionali e internazionali.
Il medico nutrizionista e il dietista nutrizionista, pur collaborando fra loro, hanno obiettivi e compiti differenti.
Il medico nutrizionista deve:
- raccogliere l’anamnesi patologica remota e prossima.
-richiedere esami ematochimici o strumentali.
-prescrivere farmaci o integratori.
-richiedere visite specialistiche.
-monitorare la compliance della terapia farmacologica e dello stato nutrizionale .
Particolare attenzione merita il ruolo del dietista nutrizionista.
Egli, infatti, partecipa attivamente in equipe alla definizione del livello di cura, del percorso terapeutico, elaborando il Piano di riabilitazione Nutrizionale (PRN) personalizzato del paziente.
Il dietista esperto in disturbi alimentari deve essere in grado di valutare il quadro clinico e gli esami bio-umorali relativi allo stato nutrizionale.
La valutazione dello stato nutrizionale comprende la valutazione della composizione corporea, del bilancio energetico e della funzionalità corporea. La valutazione antropometrica è rappresentata dalla misurazione del peso corporeo, della statura e della circonferenza vita.
l’introito energetico è valutato utilizzando la storia dietetica e la lettura del diario alimentare (recall delle 24 ore /settimana) .
La storia dietetica è necessaria per rilevare la qualità e la quantità degli alimenti introdotti dal paziente.
Dal punto di vista quantitativo si rileva:
l’ intake calorico giornaliero, gli apporti dei singoli nutrienti con particolare attenzione all’ apporto proteico (totali e percentuali ad alto valore biologico), apporto di fibre, apporto di liquidi (acqua/alcool/bevande), prescrizione integratori.
Dal punto di vista qualitativo si rileva:
la modalità del consumo dei pasti, pratiche di compenso, comportamenti compulsivi e perdita di controllo, comportamenti restrittivi, percezione della fame biologica, attività fisica, storia ponderale, storia dietetica con attenzione alle allergie o intolleranze alimentari .
La storia dietetica è lo strumento centrale per instaurare una relazione di fiducia con il paziente e la famiglia con l’obiettivo di motivarli a seguire correttamente il piano di riabilitazione nutrizionale .
Alcuni degli obiettivi principali della formulazione del PRN sono:
normalizzazione dell’alimentazione, ripristino del peso corporeo in eccesso/difetto (in base all’ indice di massa corporea BMI), migliorare gli atteggiamenti e comportamenti disfunzionali nel confronto del cibo, riconoscere il senso di fame e sazietà, promozione dell’autostima e della capacità dell’autogestione.
Per raggiungere tali obiettivi il il dietista esperto si avvale di tecniche quali.
Il counselling, la terapia cognitivo comportamentale, il pasto assistito, la conduzione di gruppi psicoeducazionali ma soprattutto dell’educazione alimentare.
Secondo la definizione proposta dall’ OMS e dalla FAO “l’educazione alimentare è il processo informativo ed educativo per mezzo del quale si persegue il generale miglioramento dello stato di nutrizione degli individui, attraverso la promozione di adeguate abitudini alimentari, l’eliminazione dei comportamenti alimentari non soddisfacenti (……..)”
L’atto di alimentarsi è un fatto complesso in quanto non è soltanto l’espressione del nutrirsi ma anche il risultato di variabili psicologiche, sociali, culturali, relazionali, rituali che insieme concorrono a formare l’atteggiamento alimentare dell’individuo.
Ecco perché l’educazione alimentare è per il dietista esperto l’arma più efficace e fondamentale per aiutare il paziente affetto da disturbo dell’alimentazione a raggiungere un cambiamento di stile di vita ed alimentare che possa durare nel tempo.
“Mangiare è una necessità…….mangiare intelligentemente è un’arte”
(Francois De La Rochefoucauld)
*Dott.sa Lucia Giovene - Dietista nutrizionista - libera professionista
Fonti:
ANDID – Articolo 2016 Dott.sa Cecchetto
salute e medicina
Il ruolo del dietista nel trattamento dei disturbi alimentari
3 minuti e 18 secondi di lettura
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