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La società blucerchiata allo stato attuale non rischia il fallimento, sia chiaro, ma lo rischia la società di Ferrero che, affinché la richiesta di concordato risulti credibile e dunque venga accolta dai giudici, si trova ad un bivio: vendere il proprio patrimonio immobiliare, cioé i cinema oppure la Sampdoria per reperire la liquidità necessaria a soddisfare, almeno in parte, i creditori, in primis le banche. I cinema, per ottenere un'eventuale cambio della destinazione d'uso, ed esempio residenziale, hanno bisogno di un percorso lungo, non meno di cinque anni.
Troppi per Ferrero, che deve fronteggiare la situazione in una forchetta ristretta tra i 90 e i 180 giorni. Per questo potrebbe risultare più "semplice" cedere la Sampdoria, considerato tra l'altro che l'ex presidente Edoardo Garrone non si è dichiarato disposto a sottoscrivere eventuali, ulteriori fidejussioni. Ferrero e la sua famiglia, insomma, devono provvedere da soli. Garrone, semmai, potrebbe assumere un ruolo di mediazione in presenza di una trattativa seria di vendita della Sampdoria, ruolo che aveva già rivestito nell'ambito dell'operazione Vialli, poi non andata in porto per la mancata disponibilità di Ferrero a cedere la società.
All'orizzonte ci sarebbero anche potenziali nuovi acquirenti per la Sampdoria, i quali stanno osservando l'evolversi della situazione. E si tratterebbe, uno in particolare, di soggetti importanti. Ferrero non può più "perdere tempo", se vuole salvare Eleven Finance dal fallimento dovrà agire in questa direzione. Altrimenti rischierà di perdere anche la Sampdoria, che dunque potrebbe essere rilevata direttamente dal tribunale se la richiesta di concordato preventivo per Eleven Finance venisse respinta.
IL COMMENTO
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