Lutto nel mondo della cultura genovese. È morto oggi pomeriggio a 85 anni il regista Tonino Conte, tra i protagonisti della vita teatrale nazionale del dopoguerra e fondatore del “Teatro della Tosse”, artefice di uno storico sodalizio con il pittore Lele Luzzati, scenografo di molti spettacoli da lui diretti. Ne ha dato notizia il figlio su Facebook, precisando che non ci saranno funerali per espressa volontà del padre.
Conte era nato a Napoli nel 1935, trasferendosi con la famiglia a Genova all'età di tre anni. Dopo una gioventù di insuccessi scolastici, trovò la sua strada nel teatro, facendo parte sul finire degli anni Cinquanta della leggendaria avventura della “Borsa di Arlecchino”, il teatro seminterrato ospitato nei fondi del Palazzo della Borsa accanto al cinema Olimpia, oggi adibito a caffè ristorante. Direttore di scena nella compagnia guidata da Aldo Trionfo insieme con Luzzati e Giannino Galloni, Conte vide nascere su quel piccolo palco talenti come Paolo Poli, Paolo Villaggio e Fabrizio de Andrè.
Chiusa la “Borsa”, Conte ebbe modo di lavorare con il semiesordiente Carmelo Bene. Alla metà degli anni Sessanta seguì Trionfo a Roma, dove collaborò ad alcuni spettacoli di teatro sperimentale. Nel 1966 scrisse e diresse il suo primo lavoro, “Gargantua Opera”, portato in scena dalla compagnia del Teatro Universitario di Parma. Quindi scrisse a quattro mani con Trionfo “Sandokan”, “Margherita Gautier” ed “Ettore Fieramosca”.
La prima regia nel 1968: il coraggioso e provocatorio adattamento di “Ubu Re” di Alfred Jarry, messo in scena dal Teatro Universitario di Genova e rappresentato con grande successo in Italia e all'estero. Quell'“Ubu Re” impose Conte tra i maestri del teatro italiano e nel 1975 il prestigio raggiunto gli permise di lavorare in uno spazio tutto suo: il “Teatro della Tosse”, fondato insieme con gli amici Trionfo, Luzzati e Galloni e Rita Cirio.
Da allora gli spettacoli di Conte hanno conquistato pubblico e recensioni sia per il valore degli allestimenti, sia per lo spessore degli attori e per le scenografie di Luzzati, sia per il coraggio a volte provocatorio della scelta di spazi inusuali, “teatralizzati” dal suo talento visionario: a Genova Conte trasformò in teatri per esempio Forte Sperone, il capannone industriale dismesso dall'Ansaldo alla Fiumara, perfino la Diga Foranea del Porto. Lasciata nel 2007 al figlio Emanuele, anch'egli regista, la gestione diretta e la direzione artistica della “Tosse”, Conte è stato insignito del Grifo d'Oro, il più alto riconoscimento concesso da Genova ai suoi figli illustri.
"Se ne va un grande innovatore che ha avuto il coraggio, nel secolo scorso, di ideare e dare l'avvio a un teatro alternativo, il teatro della Tosse che, grazie a lui e a Emanuele Luzzati e a Maria De Barbieri, è diventato rapidamente un centro pulsante della cultura della città”. Così Ilaria Cavo, assessore alla Cultura di Regione Liguria, ricorda Tonino Conte nel giorno della sua scomparsa, ed esprime cordoglio a nome della Giunta alla sua famiglia. "Da un lato è stato capace di portare a Genova i grandi nomi emergenti del teatro off internazionale, da Victoria Chaplin a Lindsay Kemp, dall'altra ha cercato sedi alternative, dalla Diga foranea ai forti genovesi, fino alla Fiumara per portare il teatro in mezzo alla gente e far apprezzare luoghi inediti a un pubblico nuovo”, ha concluso Cavo.
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Morto Tonino Conte, ultimo gigante del teatro genovese del Novecento
Con Aldo Trionfo e Lele Luzzati ha inventato la "Tosse"
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