cronaca

La Gran Bretagna impone la quarantena per gli arrivi dall'Italia
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Mentre Londra passa alla categoria di allerta 'alta' per il Covid-19, il Regno Unito introduce una quarantena obbligatoria di 14 giorni per gli arrivi dall'Italia. Il ministero dei Trasporti britannico ha annunciato la rimozione di Italia, Vaticano e San Marino dalla lista del cosiddetto 'travel corridor', che consentiva spostamenti senza autoisolamento. E l'Istituto Robert Koch, in Germania, ha inserito la Campania e la Liguria nelle zone a rischio per il coronavirus, spiegando che dal 17 ottobre saranno sconsigliati i viaggi non necessari in queste regioni.

L'allerta 'alta' per Londra, pari al secondo livello su tre, entra in vigore sabato 17 ottobre: saranno vietati le riunioni con amici in casa e i raduni all'aperto di più di sei persone, verrà scoraggiato l'uso dei trasporti pubblici, ma le attività commerciali rimarranno aperte; ristoranti e pub, però, dovranno chiudere alle 22. La preoccupazione riguarda tutta l'Europa. L'aumento dei casi di coronavirus nel Vecchio continente "desta grande preoccupazione", ha fatto sapere l'Oms.

La Francia ha toccato un record giornaliero superando la soglia dei 30mila casi: in un solo giorno sono stati registrati 30.621 nuovi contagi e 88 morti. Nel chiarire i dettagli delle restrizioni annunciate da Emmanuel Macron, il ministro dell'Interno ha spiegato che saranno 12mila gli agenti incaricati ogni notte di verificare il rispetto del coprifuoco a Parigi e nelle altre otto città interessate. Per quanto riguarda le sanzioni invece, ha spiegato Gérald Darmanin, si tratta di "una multa di 135 euro, cioè la stessa di quella del lockdown, e in caso di recidiva, dopo tre volte, la possibilità di sei mesi di carcere e 3.750 euro di multa".

"I controlli alla frontiera con la Francia
credo siano impossibili da fare senza paralizzare l'intero confine. Ci sono già delle categorie di persone sottoposte a obbligo di tampone, se arrivano dalla Francia. Quelle escluse sono quelle che attraversano il confine quotidianamente, cioè i frontalieri e gli autotrasportatori", ha confermato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. "Se dovessimo fare il tampone rapido a tutte quelle categorie temo che si formerebbe una coda fino a Genova da una parte e fino a Marsiglia dall'altra. Si tratterebbe di 15mila o 20mila tamponi al giorno. La decisione in ogni caso spetterebbe al Ministero della Salute e non a noi", ha proseguito il governatore ligure.

Una preoccupazione presente naturalmente anche nelle istituzioni Ue:
"Non abbiamo più molto tempo: la massima priorità" è "evitare" un "blocco generalizzato", ha detto la commissaria Ue per la Salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides. Mentre il presidente dell'Europarlamento, David Sassoli, ha annunciato che la prossima settimana la plenaria non si volgerà a Strasburgo ma da remoto e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha lasciato il Consiglio europeo per mettersi in autoisolamento dopo avere saputo della positività di un membro del suo front office (nonostante lei sia risultata negativa).