cronaca

Parla l'automobilista fuggito dopo avere ferito tre manifestanti
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"Mio papà si è sentito male, ho avuto paura: ho accelerato, chiedo scusa...". A parlare è l'automobilista fuggito dopo avere ferito tre manifestanti durante la protesta dei ristoratori. "Io e mio padre ci siamo trovati accerchiati dai manifestanti, poi intorno a noi è successo di tutto, cani che si azzuffavano, gente che urlava, esagitati che davano pugni sul cofano della macchina. Quando ho visto papà che si sentiva male ho avuto paura e mi è venuto un senso di panico. E' stato istintivo e ho accelerato per scappare da quell'inferno, ma non mi sono accorto di avere travolto la ragazza o altri manifestanti...".

E' questa la difesa con cui l'automobilista pirata genovese
di 46 anni ha cercato di spiegare perché ha travolto alcuni manifestanti in via Cadorna, tra Brignole e piazza della Vittoria, durante la protesta dei ristoratori. L'uomo ha subito chiesto scusa per il suo comportamento ed è stato denunciato a piede libero per lesioni e omissione di soccorso, il padre che era al suo fianco invece deve rispondere solo di omissione di soccorso.

Arbitro di rugby, i poliziotti delle volanti e gli agenti della municipale sono arrivati al quarantenne, che ha rischiato di essere aggredito dai manifestanti in cerca di vendetta, grazie alla targa della sua auto intestata al padre.

Gli agenti quando sono arrivati nel domicilio dell'uomo hanno trovato solo il genitore, lui, infatti, come se non fosse successo nulla era andato al Campo del Carlini per l'allenamento, una passione, quella per la palla ovale, che a rivedere la scena dell'incidente ha tradito anche fuggendo in quel modo dalla calca della manifestazione, come da una mischia di gioco ma con il rischio di provocare ferite gravi alla ragazza, al fidanzato di lei e a un terzo manifestante ferito.