
"Le spiagge libere da anni nella nostra regione vengono viste come un problema e non un'opportunità", commenta Livio Di Tullio, presidente di Genova e Liguria di Federconsumatori. "Sono poche, sono maltrattate e spesso si trovano nei pezzi più brutti del litorale: almeno chiediamo che le amministrazioni comunali si dedichino a rimetterle a posto". Poi c'è il tema dei 'segna posto': l'anno scorso Genova aveva dovuto cambiare in fretta e furia i sacchetti in plastica ben presto mangiati dal mare. Anche per ovviare a problematiche di questo tipo, si è preferito nella maggior parte dei casi ricorrere alla formula app e gestione di privati.
E questo rappresenta un problema per molti che decidono di rinunciare, causando così ripercussioni sull’economia di bar, ristoranti e attività commerciali che vivono soprattutto di chi frequenta le località sul mare. "Una giornata in spiaggia all'interno di uno stabilimento per una famiglia rappresenta un costo notevole e non è detto che tutti riescano a permetterselo", commenta Di Tullio.
Anche perché nel 2020 si era già registrato un caro spiagge pari in media al 12%: tra riduzione degli ombrelloni, diminuizione di turisti e investimenti per acquistare il necessario per rispettare le norme anti-contagio, dai sanificatori alla cartellonistica.
(Foto da Instagram @dindanden)
IL COMMENTO
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