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E’ stato un congresso partecipato e lo stesso D’Angelo ha invitato tutti a passare dagli scontri e dai personalismi all’unità. Ma non si può dire che la partenza sia stata in questa direzione. Per la carica di Presidente dell’assemblea si è infatti verificato il primo scontro: per il ruolo che per prassi viene assegnato alla minoranza e a una donna, è andata in scena una lunga trattativa che ha finito per evidenziare ancora una volta come sia complicato assegnare a una ‘quota rosa’ un incarico di prestigio.
La candidata proposta dalla minoranza era Vittoria Canessa, esponente della segreteria del Vicepresidente del Consiglio Regionale Armando Sanna, considerata vicina al segretario nazionale Enrico Letta, per il quale è stata una delle responsabile della ‘Scuola di politiche’.
Ma il suo nome è stato osteggiato dalla maggioranza che ha eletto D’Angelo. Ed è saltato dopo il voto a scrutinio segreto. Per ricomporre la frattura è stato così necessario sostenere la candidatura dello stesso Federico Romeo che, dopo aver condotto la corsa alla segreteria, si deve ‘accontentare’ del ruolo di garante interno al partito.
IL COMMENTO
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