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A partire dal 6 agosto, infatti, prima di entrare in ristoranti e bar al chiuso, concerti, eventi sportivi, spettacoli teatrali bisognerà dare prova di aver fatto un tampone rapido nelle 48 ore precedenti o di essere vaccinati almeno con la prima dose. Per questo, continuano le manifestazioni a Genova e nelle altre città italiane, con l'obbiettivo di dialogare su un tema sentito. I partecipanti ieri sera al presidio in Largo Pertini a Genova erano circa un centinaio. Tra i cartelli sfoderati "Giù le mani dai bambini" o "Dire la verità corrisponde a firmare la propria morte!!! Firmato Giulietto Chiesa, Prof. Giuseppe De Donno" o ancora "Liberi dai ricatti".
"Distanziamento, uso della mascherina nei luoghi chiusi, potenziamento della medicina territoriale e cure domiciliari, il tracciamento: sono questi i punti che possono rendere possibile continuare a convivere con la pandemia. Che fine ha fatto l'app Immuni? Si è del tutto abbandonato un sistema potentissimo per evitare la diffusione del virus", commenta Crucioli. "Il vaccino è uno degli strumenti, ma la vaccinazione di massa secondo alcuni studi, quando è "imperfetta" e quindi non impedisce la circolazione del virus, aumenta e seleziona le varianti più aggressive: il dibattito scientifico è aperto su questo".
"Io non voglio dire se sono vaccinato o meno per evitare di influenzare la decisione di altre persone, è giusto che ognuno in base alla propria situazione si informi e scelga di conseguenza: questo significa libera scelta", conclude Crucioli.
IL COMMENTO
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