Vi raccontiamo una storia, una storia un po’ privata, cioè che riguarda Primocanale. Ma pur essendo privata può far capire altre cose, meno private che riguardano il porto, la città e il dibattito anche aspro che sta accompagnando la scelta del futuro presidente dell’Autorità portuale di Genova.
Ieri sera, nei nostri studi, abbiamo registrato un’ intervista al presidente del porto, Giovanni Novi. A una domanda sulla prossima terna di candidati che Provincia, Comune e Camera di Commercio dovranno presentare al ministro dei Trasporti, il presidente si è lasciato sfuggire una battuta. “Ho deciso di non ricandidarmi. Ora posso dirlo”. E’ evidente a tutti che questa era una notizia, magari non da far tremare le vene dei polsi o da toglierci il sonno, ma lo era per chi vive e vivacchia intorno ai moli.
E’ altrettanto evidente che avremmo estrapolato questa frase per inserirla nel nostro tg delle 19 e lo abbiamo correttamente detto all’intervistato, perché per principio non mi piace l’imboscata.
A questo punto, Giovanni Novi si è preoccupato e ci ha chiesto di non dare la notizia prima di domani (oggi), per questione di tempi istituzionali. Abbiamo ribattuto che per noi era rischioso “tenere in frigo” come si dice in gergo, una notizia. Novi ci ha chiesto con molta apprensione di fargli questo piacere. E noi alla fine, abbiamo accolto la sua richiesta di rinvio, raccomandandogli di non farsela scappare con altri, almeno fino a stamattina (giovedì).
Insomma, una piccola cortesia verso un signore che ora è nell’occhio del ciclone e delle polemiche, criticato da sinistra e da destra, dagli industriali e da molti imprenditori, alla fine del suo mandato con scarsissimi appoggi per una ricandidatura. Non volevamo sparare sulla croce rossa.
La notizia sarebbe stata data stamattina, con la risposta integrale del presidente alle nostre domande.
Ma stamattina, in prima pagina, sull’edizione ligure di Repubblica è apparso questo titolo: Novi prepara l’addio a San Giorgio. “Non mi ricandido per l’Authority”. E sotto il pezzo dell’ottimo Massimo Minella con le dichiarazioni del presidente. Il giornalista, non si è fatto turlupinare come il sottoscritto.
Alla mia personale rabbia da giornalista fregato, si è aggiunta la grande delusione, quella di aver avuto fiducia nel presidente. Fiducia molto mal riposta.
Pazienza. Verranno tempi migliori. Spero soprattutto che vengano tempi migliori per il nostro porto, senza liti, querele, denunce e promesse da marinaio. Per quanto mi riguarda, sono solo il direttore di una tv regionale che ha preso un personalissimo bidone giornalistico. Rischia più di me chi lavora in porto: qui, se le cose non funzionano, i bidoni sono molto più dannosi.
IL COMMENTO
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