
Spiega l'infettivologo: "Abbiamo usato dei vaccini che ci garantivano prima dell'arrivo della variante Delta una copertura rispetto all'ammalarci in modo grave fino all'essere ricoverati che superava il 96-98 per cento. Dobbiamo pensare a questi numeri al contrario. Se un vaccino mi protegge dall'ammalarmi vuol dire che il mio rischio rimane a una persona su 25 ed è un buon risultato. Ma purtroppo con la variante Delta l'efficacia dei vaccini che abbiamo a disposizione è calata intorno all'85 per cento per cui vuol dire che una persona su 7 si ammala".
E questa è la ragione per cui continuiamo ad avere casi in ospedale: "Soprattutto tra i giovani che non si sono vaccinati ma anche tra gli anziani più fragili che non hanno ancora avuto modo di fare la terza dose di vaccino. Ed è quella che cambierà la loro sorte, perché con la terza dose si ottiene il ripristino dell'efficacia della vaccinazione" spiega Pontali.
Abbiamo una persona in rianimazione abbastanza giovane arrivata ieri e non vaccinata", annuncia l'infettivologo. "Non vaccinarsi vuol dire non ridurre per niente il nostro rischio personale e fare facilmente da tramite e da volano all'infezione e far circolare di più il virus".
IL COMMENTO
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