Per una volta possiamo dare un segnale di fiducia ai giovani studenti genovesi e anzi, sfatare un luogo comune, frutto probabilmente, del “mugugno” tipicamente ligure. Oggi come oggi avere in mano il famoso "pezzo di carta" serve eccome per trovare lavoro. Se poi è dell’Università di Genova serve ancora di più. Parlano i numeri di una indagine sulla condizione occupazionale dei laureati, realizzata da Almalaurea, associazione che raggruppa tutti gli studenti che nel corso degli anni hanno conseguito la laurea in Italia. Indagine da cui emerge chiaramente che ci vuole un anno d’attesa, ma poi la maggior parte dei laureati a Genova, il 62.5%, trova un’occupazione, mentre la media italiana è ben più bassa: 52.4%. Dopo tre anni si sale, per chi esce dall’Università di Genova, al 75.3%, sempre sopra la media italiana, che è al 73.6%. Infine, dopo 5 anni quasi tutti i laureati sono sistemati: l’88.5% di quelli usciti dall’ateneo genovese, l’85.3% in Italia. Ma quali sono le facoltà che danno maggiori prospettive? Senza dubbio Scienza della Formazione e Ingegneria: già dopo un anno oltre l’80% dei laureati ha un posto. Seguono architettura, Economia, Scienze Politiche e Lettere. Medicina e giurisprudenza sono fanalino di coda: ma perché la maggior parte dei laureati è ancora impegnata nella formazione post laurea. Se si guarda ai 5 anni il dato è ben più elevato: chi esce da scienze della formazione ha la certezza di avere un lavoro (il 100% è sistemato). Lo stesso vale per architetti e farmacisti. Bene anche per chi esce da economia, ingegneria, scienze politiche, ma anche per i laureati di lettere e giurisprudenza. (Davide Lentini)
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IL COMMENTO
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