Politica

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Il presidente della Regione, forte dell’ultima conferma giunta per lettera da Paolo Costa può confermare che alla fine ha vinto lui, politicamente parlando: nonostante il parere contrario del sindaco il confronto pubblico tra i candidati alla presidenza del porto di Genova ci sarà venerdì prossimo. Paolo Costa non ha a quanto pare seguito la Vincenzi. Forse però non a caso scrive, a Burlando: “Ho naturalmente assistito in questi giorni al dibattito genovese sulla “irritualità” “intempestività” dell’iniziativa da Te proposta. Conosci le mie opinioni al riguardo e la mia convinzione che ci si debba attenere scrupolosamente alla legge, ma questa è una discussione alla quale non ho titolo a partecipare. A me interessa ribadirTi che se si ritiene –come io credo—che il porto di Genova costituisca una grande risorsa per l’Italia e per l’Europa per le straordinarie potenzialità che, se sfruttate, avrebbero ricadute esaltanti sulla città, allora io credo di avere qualcosa da dire e l’interesse a farlo. Se si ritiene invece che il Porto di Genova vada considerato come “cosa genovese”, da traguardare strettamente innanzitutto su interessi genovesi, io non ho né la competenza né l’interesse a guidarlo”. Costa si dice pronto, a queste condizioni, a lasciare l’Europa. “Facciamo dunque la presentazione pubblica” conclude, ma una frecciata la lancia: “Credo sia giunto il momento che siano il Governo e la Regione a dire quale sia il ruolo che “pretendono” dal Porto di Genova e ad assumersi la responsabilità di scegliere coerentemente il candidato più adatto”. (Elisabetta Biancalani)