Cronaca

1 minuto e 9 secondi di lettura
Le imprese liguri risultano virtuose perché disposte ad investire in termini di formazione e di presenza sulla componente femminile, anche se sono ancora lontane ai traguardi europei dove le donne lavoratrici rappresentano il 60% del totale degli occupati. Lo dice una ricerca condotta dall'ufficio della consigliera di parità della Regione Liguria, Valeria Maione, e relativa agli anni dal 2000 al 2005, che è stata presentata oggi. "Negli anni esaminati dalla ricerca - ha spiegato Valeria Maione - si è manifestata una tendenza alla crescita della componente femminile anche tra i quadri e tra i dirigenti nelle 190 aziende liguri con oltre 100 dipendenti, anche se in termini assoluti il confronto tra i due sessi risulta ancora fortemente sbilanciato: su un totale infatti di 35.765 maschi lavoratori le donne occupate ammontano a 18.606, il 34,2%, numeri ancora lontani rispetto al traguardo fissato dall'Unione Europea del 60% di occupazione femminile". Scopo della ricerca, che per la prima volta viene effettuata in Liguria, oltre al monitoraggio dell'andamento dell'occupazione, l'individuazione di discriminazioni rivolte alle donne per poterle prevenire. "Dai dati - continua la consigliera di parità - emerge infatti la presenza in Liguria di un tessuto produttivo fatto di imprese di piccole dimensioni, dove trovano collocazione molte donne, alla ricerca di maggiori riconoscimenti del proprio valore, ma è indubbio che le imprese più grandi possono fare da traino per il sistema nel suo complesso, innestando circuiti virtuosi".