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"Il Genoa non è la Cenerentola del campionato: è stato fatto un investimento importante e l'obiettivo di quest'anno è stare in maniera costante nella parte sinistra della classifica e non vivere l'ansia della zona retrocessione. Che poi si lotti per qualcosa, o sia il settimo o ottavo posto non importa. Quanto a Gasperini è bravo, e ce lo godiamo almeno fino al 2012". Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, si gode la piccola favola della sua squadra: all'indomani del pari a San Siro con l'Inter, il patron dei liguri ci tiene però che l'ottimo avvio di stagione della squadra rossoblù non è certo casuale. "Di fonte a certe prestazioni un presidente non fa fatica a elargire un premio - dice Preziosi ai microfoni di Radio Anch'io Lo Sport - E penso che se ieri fossimo rimasti in undici avremmo anche potuto fare altro. Comunque un punto a san Siro dà soddisfazione. Noi nella campagna acquisti abbiamo un disavanzo, perché si è fatto un investimento importante, spendendo 50 milioni e incassandone 29". Il merito del miracolo genoano va in gran parte al tecnico, Gasperini: "La squadra ha assimilato i suoi schemi, io un allenatore così non l'ho mai visto. E' bravo e fa divertire quando allena". Il futuro dell'allenatore genoano dipenderà dalle ambizioni della stessa società: "Noi ce lo godiamo fino al 2012, ma dipenderà molto da quello che il Genoa saprà allestire nei prossimi anni. Certo se il club non avrà ambizioni alte, Gasperini lo perderemo. Ma tra tre anni. A lui come a Mourinho piace il gioco, ma vorrei dare a tecnici come Gasperini o Reja o Marino tutto l'organico dell'Inter... Con gli stessi valori bisogna vedere gli allenatori come si comportano". Sul mancato fair play di Alberto Gilardino, autore del gol di mano che ha portato in vantaggio la Fiorentina nel posticipo con il Palermo, Preziosi non ha dubbi: "Di fronte a un episodio così ha dato fastidio l'esultanza del giocatore, ma da noi c'é più cultura del tifo che di sport".