Cronaca

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Una luce blu-verde per scoprire il carcinoma in situ, un tumore maligno della vescica particolarmente aggressivo. L'hanno sperimentata i ricercatori dell'Ist di Genova, che hanno applicato alle tecniche urologiche endoscopiche l'uso della luce Nbi (narrow band imaging), già impiegata con successo in gastroenterologia. L'applicazione, i cui risultati sono stati illustrati nei giorni scorsi al congresso americano di Urologia a Chicago dal direttore di Urologia dell'Istituto Tumori di Genova, Paolo Puppo, è stata sperimentata su 50 pazienti già operati con lesioni ad alto potenziale di malignità: l'uso della luce blu-verde ha permesso di individuare un ulteriore 13% di lesioni altrimenti non individuabili con la tradizionale luce bianca. Il tumore della vescica è il quarto cancro per incidenza dopo i tumori della prostata, del polmone e del colon-retto, costituendo il 10% di tutte le neoplasie negli uomini e il 4% nelle donne.