Cronaca

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“Ci avete messo vent’anni per trovarmi….. eccomi sono qua, tranquilli…. oramai sono diventato vecchio…. Un tempo sarebbe stato diverso”. Con questa frase ha avuto termine la lunga latitanza del pluripregiudicato francese ora 63enne arrestato mercoledì sera nella stazione ferroviaria di Genova Principe. L'uomo era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Roma a seguito di condanna alla pena di 18 anni di reclusione per gravi reati tra cui una violenza carnale e un sequestro di persona, commessi a Roma nel 1978. Della sentenza di condanna il latitante ne ha scontato solo una parte in quanto, nel 1988, detenuto nel carcere di Volterra usufruendo di un permesso, fece perdere le sue tracce. I conti con la Giustizia Italiana sono stati fatti negli Uffici Polfer dove è stato riscontrato che aveva un residuo di pena da scontare pari a 9 anni e mesi 2 di reclusione. Nel ripercorrere il cammino criminoso del soggetto, è emerso che l'uomo faceva parte della cosiddetta “Banda dei Marsigliesi” che negli anni ’70 si era resa responsabile di diversi gravi reati tra cui sequestri di persona, caratterizzati da modalità singolarmente signorili nei confronti delle vittime, le quali venivano trattate in modo particolarmente gentile, aspetto. In particolare l'uomo era stato condannato per il sequestro della figlia di un noto produttore cinematografico. L'episodio di conclude con la liberazione della ragazza in ostaggio in seguito al pagamento di un ingente riscatto.