Si sono svolti a pochissime ore di distanza dalla conclusione dell’autopsia, nella parrocchia di S. Martino di Pegli, i funerali della piccola Alice, morta a venti mesi domenica scorsa all’ospedale Gaslini di Genova per colpa di una mini pila ingoiata accidentalmente alcuni giorni prima. Come a voler chiudere in fretta una vicenda drammatica e per molti versi ancora incomprensibile che in realtà chiusa non è dal momento che avrà inevitabili strascichi giudiziari. E’ stato proprio l’esame autoptico a chiarire i motivi del decesso: la batteria, delle dimensioni di un piccolo bottone, trovata dalla neonata chissà dove e portata casualmente alla bocca si è fermata nell’esofago creando una piaga che ha fatto scatenare l’emorragia fatale. E' proprio in seguito a sopraggiunti conati di vomito misto a sangue che i genitori della piccina sono andati al Gaslini. Genitori che hanno oggi hanno seguito straziati la piccola bara bianca di Alice, terzogenita di una famiglia benestante, con la madre in attesa di un’altra femminuccia. Adesso occorre capire se poteva essere salvata o meno. Padre e madre non sapevano che avesse ingoiato qualcosa e accusano i medici dell’ospedale di aver sottovalutato la situazione. Dal Gaslini si risponde che quando Alice è arrivata non vomitava più, è stata ricoverata nel reparto di gastroenterologia e ci si stava attrezzando per effettuare una gastroscopia che però, essendo un esame invasivo, ha bisogno di personale specializzato e tempi tecnici ben precisi per poter essere effettuato. Poi però la situazione è degenerata portando rapidamente al decesso della piccina. Il sostituto procuratore Stefano Puppo al momento ha aperto un’inchiesta contro ignoti che valuterà le eventuali responsabilità di tutti gli attori di questa tragica vicenda.(Dario Vassallo)
IL COMMENTO
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