Cronaca
Container radioattivo, il sospetto di un intrigo internazionale
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Ora ha i contorni di un possibile intrigo internazionale la vicenda del container radioattivo con all'interno cobalto 60, sotto sequestro dal luglio scorso nel sesto modulo del porto di Genova, arrivato a bordo della Msc Malaga dagli Emirati Arabi e destinato a una ditta dell'alessandrino. A tracciare uno scenario di ampio respiro stamani è il quotidiano "Il Secolo XIX", che contestualizza la vicenda, ricordando che proprio nel periodo in cui il container col cobalto era in viaggio verso Genova, gli Stati Uniti mettevano in guardia: "Al Qaeda sta organizzando attentati con bombe sporche contro l'Occidente". Bombe sporche, ordigni di cui il cobalto 60, può essere, assieme ad esplosivo tradizionale, uno dei componenti. Stando a quanto scrive il quotidiano genovese, in quegli stessi giorni nel porto di Gioia Tauro, dove avrebbe fatto scalo la nave Malaga di Msc, era in corso una maxi operazione anti terrorismo, condotta dalla Direzione investigativa antimafia, alla ricerca di container carichi di esplosivo T4. Esplosivo che fu trovato il mese successivo, ad agosto, nella quantità di sette tonnellate, quando la Msc Finland partita dall'Iran aveva scaricato a Gioia Tauro un container da trasbordare sulla Msc Malaga di ritorno da Genova e diretta al Pireo. Una serie di coincidenze, quelle emerse, che pongono numerosi interrogativi rispetto al container fermo in porto a Genova, ai quali si potrà trovare una risposta solo quando sarà aperto da un robot e analizzato il suo contenuto.
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