La mia storia è segnata da alcuni passaggi nei quali ho talvolta assunto decisioni nette, rimanendo però assolutamente fedele a un percorso seguito con coerenza e continuità. Il mio riformismo è infatti un metodo d'azione politica che ho praticato e applicato con convinzione. Ogni decisione assunta, non ultima quella presente, non è mai stata un atto superificiale o scontato, anzi è nata da una maturazione responsabile. E' evidente che c'è un momento, una specie di ora x, nella quale si materializza e diventa di rilevanza pubblica. Ed è altrettanto evidente che alla determinazione di quel momento concorrono molti fattori interni ed esterni, a volte anche casuali tra i quali la richiesta di occuparmi di una materia che amo.
Non posso negare di essermi trovato specialmente negli ultimi tempi in situazioni di imbarazzo, così come non posso non considerare le mie critiche e le mie posizioni finalizzate ad affermare la necessità, nel movimento politico al quale appartenevo, di un assetto organizzativo meno casuale e più partecipato, argomenti alle quali ha corrisposto un “rumoroso silenzio”. Nell'esprimere queste posizioni ho sempre individuato la sede appropriata dove esprimere le mie opinioni e le mie proposte, evitando di avvalermi strumentalmentee dei mass media come il luogo della battaglia politica (come in occasione della mia sospensione nel 2007 dall’allora Forza Italia). Quello che è accaduto in questi giorni è quindi una situazione apparentemente banale e, per alcuni, inverosimile: c'è stata una richiesta, una .richiesta importante, alla quale ho creduto giusto dare una risposta netta e precisa, come è nel mio stile. Niente di preparato, elaborato e tanto meno frutto di complicati e presunti ragionamenti politici pregressi o futuribili. Ho sentito di poter dare un senso più compiuto, anche se in un contesto politicamente diverso, alla mia esperienza di amministratore pubblico.
Ho scelto - e questo potrebbe apparire quasi paradossale - la continuità: credo infatti di poter portare in dote il valore di un metodo e di un merito che in tutti questi anni ho, in modo positivo con ampi riconoscimenti adottato nel Municipio e che costituisce il mio patrimonio personale aggiunto alle mie precedenti esperienze: partire dall'ascolto per costruire una situazione di dialogo e confronto attraverso la sintesi e la mediazione accompagnate da tempestive decisioni operative. Sono cosciente di giocare una partita che è già nelle fasi finali del secondo tempo. Entro quindi in una squadra in corsa. Il mio compito sarà pertanto quello di rispettare quanto già realizzato da chi mi ha preceduto impegnandomi a portare a compimento gli obiettivi ancora da raggiungere. Vorrei far crescere il sistema di relazioni tra il territorio, la Giunta , il Consiglio Comunale nelle due componenti di maggioranza e opposizione per attrarre energie, individuare proposte per poi poterle elaborare e trasformare in corretta operatività.
Potrò apparire presuntuoso, ma sono convinto che in questa particolare e difficile fase della vita pubblica, ci sia l'opportunità a livello locale di " mescolare " culture e esperienze diverse per riuscire a elaborare obiettivi comuni e far fronte in modo costruttivo ai problemi che una grande città come Genova si trova tutti i giorni ad affrontare.
*Assessore Comune di Genova
IL COMMENTO
Come si controllano le acque superficiali in Liguria
Che tristezza la politica che non vuole la sanità