Cronaca

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Emerge un nuovo fenomeno di microcriminalità nel capoluogo ligure: si tratta di bande di motociclisti dediti alle rapine e alle estorsioni. Ben sedici 'bikers' appartenenti agli 'Hells Angels', associazione motociclistica americana nata negli Stati Uniti e diffusa in tutto il mondo, sono finiti nel mirino della squadra mobile di Genova. Durante le loro scorribande avrebbero aggredito le bande rivali, estorto e minacciato per il controllo del loro "territorio", e rapinato altri motociclisti. Dei 16 amanti delle Harley Davidson, 4 sono finiti in carcere e 12 sono stati colpiti da obbligo di dimora nelle rispettive città di appartenenza, tra il savonese e la Lunigiana. Tra le aggressioni compiute quella del gruppo ai danni di sei bikers dei Gremium, storico gruppo avverso agli Hells Angels che aveva avuto mandato dalla gang americana di riferimento di appropriarsi del territorio genovese: sono stati accerchiati dagli Hells Angels e costretti sotto minaccia a strapparsi i 'colori', ovvero le insegne dai giubbotti e consegnarle al capo degli Hells. La squadra mobile di Genova è riuscita a incastrare i bikers. Nel corso delle perquisizioni sono stati trovati 18 grammi di cocaina, due katane giapponesi e un pitone di 5 metri. Gli Hells Angels arrestati hanno tutti incarichi apicali nella banda: Giovanni D'Andrea, 49 anni, pregiudicato, era il capo della gang e il siciliano residente a Sarzana Pietro Messina il vicecapo, Giacomo Monni, era il 'sergeant' mentre Pietro Lava un semplice biker. Tutti avevano sul jacket il simbolo degli Hells Angels, il teschio alato. Solo Pietro Messina aveva potuto aggiungere al simbolo dark la frase 'omerta' sicilianà.