Cronaca

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Il gip del tribunale di Genova Lucia Vignale ha convalidato l'arresto di Massimo Leopizzi contestandogli il tentato omicidio dei poliziotti che sabato mattina sono intervenuti, su richiesta della moglie di Leopizzi, per disarmarlo. Il gip non ha ritenuto univoci gli elementi per contestare anche il tentato omicidio della moglie e dei suoceri. Secondo quanto appreso, durante l'interrogatorio di convalida, il capo ultrà della Brigata Speloncia ha detto che sabato mattina aveva chiesto un appuntamento alla moglie (dalla quale vive separato) per tentare una riconciliazione. L'appuntamento era stato fissato davanti allo stadio di Marassi, ma la donna non si è presentata. Così ha deciso di andare a casa della moglie. Leopizzi ha detto di essersi portato dietro la Colt 357 magnum e una semiautomatica da 12 colpi, oltre a un coltello a serramanico e ad alcuni proiettili perché voleva buttarli via davanti a lei, così non avrebbe più avuto paura di me. In merito al possesso delle armi, Leopizzi -che non ha il proto d'armi a causa di precedenti penali specifici- ha detto di aver trovato la Colt nella casa presa in affitto mentre la semiautomatica sarebbe stata acquistata da un tifoso del Pisa. In casa di Leopizzi, intanto, è stato trovato materiale definito interessante per l'inchiesta sul calcio scommesse aperta dalla procura di Genova, che vede indagati i vertici del Genoa e del Venezia, e che attesterebbe il rapporto tra il gruppo ultrà 'Brigata Speloncia' e alti dirigenti della società rossoblu. Secondo quanto appreso, nell'appartamento di Leopizzi, a Sampierdarena, sarebbero state trovate oltre a materiale cartaceo e gadget di matrice neonazista, documenti e ricevute relativi a partite di calcio disputate nel 2004. Il materiale è adesso al vaglio degli inquirenti. (Ansa)