Sarebbero bastate poco più di 5 ore al fiume Magra per riempire completamente un invaso grande come quello del Lago del Brugneto. Lo dicono i dati che, martedì 28 gennaio, dopo le precipitazioni diffuse che hanno caratterizzato il centro-levante ligure nei giorni precedenti, una squadra di tre idrologi del Centro Meteo Arpal ha raccolto approfittando delle condizioni eccezionali per dedicarsi a una delle attività esterne che richiede più competenza, esperienza, passione e capacità tecnica: la misura della portata di un fiume in piena.
Cos’è la portata di un fiume e perché è così importante?
La portata è il volume d'acqua che passa, nell'unità di tempo, attraverso una data sezione trasversale del fiume, ed è espressa in metri cubi al secondo: indica quindi quanta acqua scorre nel fiume. È una informazione fondamentale, ad esempio, per chi costruisce e progetta opere idrauliche, per fronteggiare cioè il rischio idrogeologico; le misure puntuali sono anche un elemento oggettivo fondante per la modellistica idrologica.
Come si misura?
Non esistendo un vero e proprio sensore che possa misurare direttamente la portata, tale valore è ricavato moltiplicando la velocità dell’acqua per l’area della sezione trasversale del punto di misura. Sono quindi queste due le grandezze che vengono rilevate in campo. Per fare una misura di portata si possono utilizzare diversi strumenti, da scegliere opportunamente in base alle condizioni del fiume: il correntometro per le misure a guado viene manovrato da un operatore che, immerso nell’acqua, individua di volta in volta la sezione più adatta per effettuare misure significative.
I profilatori di velocità rilevano la velocità con cui l’acqua scorre alle diverse profondità, inviando un impulso acustico in verticale verso il fondo del fiume. Questi strumenti sono posti su piccoli natanti che vengono trascinati da una sponda all’altra. A seconda del fiume e delle condizioni di sicurezza per gli operatori, possono essere movimentati a guado, oppure trattenuti mediante corde da sopra un ponte oppure trascinati da una riva all’altra con l’ausilio di una teleferica.
Un dato record per la Liguria
Martedì 28 gennaio, nella sezione vicina alla foce del Magra presso il Ponte della Colombiera ad Ameglia, i tecnici Arpal hanno misurato la portata record di 1375 metri cubi al secondo, un volume capace di far esondare Bisagno e Polcevera e confrontabile con la portata media del Po quando entra nel delta.
"È il valore più alto mai misurato direttamente finora per questo tipo di attività in Liguria – spiega Francesca Giannoni, responsabile del Centro Meteo Idrologico Arpal – e si tratta di un dato raccolto in condizioni lavorative eccezionali, e di cui devo riconoscere il merito ai miei collaboratori. Abbiamo cominciato questo tipo di misure nel 2007 e da qualche tempo ne svolgiamo quasi 200 all’anno. Sono dati che arricchiscono le conoscenze per calcolare il bilancio idrologico annuale e permettono di approfondire i confronti con le rilevazioni storiche fatte in Liguria.