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Attualità

Il lido del ponente genovese attrae i genovesi ma il vero ostacolo è la raggiungibilità
1 minuto e 36 secondi di lettura
di Filippo Serio
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GENOVA - Un caldo che supera i 30 gradi, una domenica di giugno soleggiata e colpita da un clima secco che ha portato poche piogge. Per i genovesi l'unica soluzione è quella di cercare un po' di sollievo sulle spiagge della Liguria e rinfrescarsi con qualche bagno.

Tra le mete più gettonate c'è il Lido di Vesima, gestito dai gestori Mauro Zunino e Anna Maria Pegazzani, marito e moglie, che da 25 anni accolgono genovesi e non solo sulla spiaggia. "E' una destinazione preferita pressoché dai genovesi ma ultimamente a causa delle code in autostrada che rendono più difficile raggiungere la Riviera del Levante, alcuni bagnanti arrivano dal basso Piemonte e dalla Lombardia" - spiega Zunino.

Anche a Vesima tuttavia la difficoltà maggiore è la raggiungibilità: le linee ferroviarie fermano solamente nei mesi estivi, mentre per chi vuole arrivare in macchina trovar parcheggio dopo le prime ore del mattino nei week-end è praticamente impossibile.

I gestori del lido non hanno tuttavia problemi di personale: "Disponiamo di 5 bagnini che si alternano con i turni, sono ragazzi giovani che si danno da fare. I nostri clienti sono abbastanza disciplinati, quindi il bagnino non ha difficoltà a far rispettare le regole. Più difficile gestire invece le persone delle spiagge libere, che di solito danno meno retta allo staff degli stabilimenti. Il fatto è che se c'è mare mosso ed il bagnante non vuole uscire, prima o poi qualcuno deve obbligarlo"

Uno dei bagnini del Lido è il giovane Alessio, 20enne di Arenzano, che ha appena preso il brevetto e sta vivendo la sua prima esperienza lavorativa: "Mi trovo molto bene per essere la prima volta, i clienti sono educati ma nel caso ci trovassimo in difficoltà ci basta chiamare il gestore. Le nostre mansioni vanno dall'accoglienza fino agli ombrelloni, al disporre le sdraio e pulire le spiagge. Le doti principali? Oltre al saper nuotare, bisogna rimanere sempre all'erta e saper vogare con il pattino, che richiede ritmo e forza fisica."