LA SPEZIA-La Liguria è nella morsa della siccità che sta rendendo la vita difficile a tutto il nord Italia. Ma a lanciare un grido d'allarme non sono solo le categorie che lavorano sulla terra ferma, perchè a sentire la mancanza dell'acqua piovana è anche il mare. Il mondo dei miticoltori, allevatori di muscoli, vive nel terrore di una nuova estate 2003, rimasta famosa per le perdite del settore.
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A fotografare la situazione ai microfoni di Primocanale Federico Pinza, direttore della Cooperativa dei Mitilicoltori Spezzini: "L'acqua dolce è fondamentale perchè favorisce il movimento delle acque e l'abbassamento delle temperature, che nell'ultimo mese, senza piogge, sono cresciute di cinque gradi. Stiamo raggiungendo i picchi dell'estate 2003. In quell'anno, verso fine luglio, il bilancio era spaventoso: avevamo perso circa l'80% del nostro prodotto".
"Senza pioggia il muscolo soffre, ha una carenza di nutrimento legata all'ossigenazione dell'acqua - continua -. Quando il mare raggiungere il picco dei 27, 28 gradi, l'animale va in sofferenza, non si alimenta e muore. Un altro grosso problema è l'aumento del metabolismo delle orate, uno dei più grandi predatori dei muscoli. Abbiamo un incontro questa settimana con prefettura, capitaneria e Comune per cercare di risolvere il problema in modo definitivo: tutti gli anni oltre alle varie problematiche legate all'allevamento nel golfo si aggiunge l'aumento di questi pesci". Continua Pinza.
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"La soluzione arriverebbe attraverso l'abolizione di un divieto imposto negli anni '90 che proibisce la pesca all'interno degli impianti di allevamento. Solo questo weekend le orate hanno sterminato due nostri allevamenti, parliamo di centinaia di quintali di muscoli andati perduti".
"Siamo seriamente preoccupati, quello che si salva dalla voracità delle orate muore lo stesso per la temperatura troppo alta del mare. Anche un paio di temporali estivi potrebbero aiutarci".