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Attualità

Sulle alture di Castiglione chiavarese l’esperienza di nicchia di Andrea
53 secondi di lettura
di Elisabetta Biancalani
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CASTIGLIONE CHIAVARESE - In tempo di siccità e di caro-acqua e c’è chi si trova avvantaggiato grazie ad un tipo di coltivazione molto sperimentale, idroponica, in particolare del basilico. Una curiosità che siamo andati a documentare a Castiglione Chiavarese. Andrea Pecci, da un paio di anni, ha attuato questa agricoltura di nicchia “credo di essere l’unico in Liguria, sicuramente il primo, mentre più diffusa in centro Italia“. All’interno della sua serra ci sono quattro vasche da 100 m² l'una, riempite con 22 m³ di acqua ciascuna con aggiunta di soluzioni nutritive.

 

 

“Quest’acqua la sostituiamo integralmente una volta all’anno mentre mediamente cinque volte al mese rabbocchiamo con circa 2000 litri, per aggiungere praticamente solo quella che evapora. L’acqua che una volta all’anno cambiamo, la mettiamo in serbatoi che poi servono per bagnare le coltivazioni a terra quindi è un ciclo di riutilizzo praticamente completo. Soprattutto, non dobbiamo innaffiare il basilico come è necessario fare invece ogni giorno quando la pianta viene coltivata normalmente a terra. Noi produciamo circa 150.000 piante ogni anno”.

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