GENOVA -Giacomo Rossignotti, il titolare dello storico bar dei vip di Corvetto, dice no al pos ed è pronto ad affrontarne le conseguenze sino alla fine, Iacopo Iannace, invece, il gestore del piccolo bar, un chiosco nei giardini Brignole, invece accoglie l'obbligo con un sorriso, "felici dell'uso del bancomat anche per un caffè perchè sino a dieci euro non paghiamo niente, è come se fossero contanti".
Il primo giorno di sanzioni per le attività che non offrono la possibilità di pagare i conto con il bancomat e le altre carte elettroniche è accolto in modo diverso a opposto dai commercianti.
Giacomo Rossignotti, titolare del Mangini, ne ha fatto quasi un fatto personale ed durissimo, disposto ad andare sino in fondo per dire no all'uso del Pos. "Su ogni operazione aldilà dei costi fissi del pos c'è anche almeno un 1% in più del calore della transazione. Ma se il pos è obbligatorio non deve avere nessun aumento rispetto alle moneta corrente dell'euro ma bensì deve essere parificata alla stessa".
Dal comando provinciale della guardia di finanza sottolineano che in fatto di controlli non cambia nulla: le verifiche sui pos saranno svolti insieme ai controlli su scontrini e ricevute fiscali.
E' vero anche che chi sarà colto senza pos, commercianti, ma anche tutti i liberi professionisti, avvocati, commercialisti, ambulanti, tassisti, artigiani, che saranno colti senza pos rischiano una sanzione non esorbitante, 30 euro di multa più il 4% della cifra della mancata transazione.
Ma, come detto, per Iannace il pos non è un problema, neppure di costi aggiuntivi: "Sotto i dieci euro nessun costo aggiuntivo, sopra invece c'è l'85 di commissioni, non tanto dai"