GENOVA - "Autostrade agiva in maniera discrezionale rispetto alla manutenzione della rete infrastrutturale e lo Stato era impotente se non accondiscendente". Sono queste le parole con cui Massimo Giacchetta, presidente di Cna Liguria, commenta le responsabilità della tragedia: "Il crollo del Morandi, oltre ad aver causato la morte di 43 persone, ha aperto un vaso di Pandora - spiega -. C'era un rapporto squilibrato tra concessionario e Stato".
Il crollo ha evidenziato inoltre il pessimo stato delle autostrade liguri: "In conseguenza di quella grande tragedia che è stato il Ponte Morandi, in questi 4 anni abbiamo assistito al fatto che tutta la rete ligure è andata in tilt. Sono emersi degli elementi molto importanti, ossia la mancanza o la cattiva manutenzione della rete infrastrutturale, che non è adeguata ai carichi di traffico, non solo pesante ma anche leggero e non solo in Liguria ma per il nord ovest".
I tanti cantieri ogni giorno generano code nelle direttrici liguri, causando non solo disagi agli automobilisti ma anche grosse perdite alle aziende: "Per percorrere le autostrade da Genova o verso Genova i tempi sono raddoppiati e i costi per le imprese sono aumentati: tra 2019 e 2020 abbiamo calcolato di 1 miliardo e 300 milioni a causa del cattivo funzionamento della rete autostradale ligure. Tutti elementi che sono la conseguenza della tragedia del Morandi".