CHIAVARI - “In queste condizioni siamo avanti di quasi due mesi, i pomodori non si arrampicano fino in cima alle canne come fanno di solito. E le piantine sono composte in modo anomalo da pochi pomodorini già rossi e maturi, gli altri verdi o gialli, il che ci costringe ad una raccolta frammentata. Le patate si devono raccogliere almeno con un mese di anticipo perché le piante sono seccate e oltretutto ne troviamo molte meno sotto terra, di solito quattro grosse una piccola adesso una grossa e due piccolissime. Non va meglio per gli zucchini che hanno già le foglie gialle e crescono in quantità minore e più piccoli”. Massimo Solari e Emanuele Rocca, agricoltori rispettivamente di Chiavari e Sestri levante e Santo Stefano d’Aveto, mostrano gli effetti della siccità sui raccolti.
Le piante non mentono, è facile quantificare i danni: “Sapendo che dalle sorgenti arriva meno acqua, in alcuni casi si è proprio deciso di non fare la seconda semina, e anche questo rappresenta un danno economico. Per non parlare delle olive che stanno soffrendo la mancanza di acqua in inverno. Ci aspettiamo una caduta precoce e una diminuzione di circa il 60% del raccolto, ironia della sorte in un anno che doveva essere di carica visto che l’anno scorso era andata male. L’unico vantaggio dovuto al caldo sarebbe la mancanza della muscoli aria, ma tutto questo viene vanificato dal fatto che le piante soffrono e quindi producono meno”.
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