LIGURIA - Nel mezzo c'è una crisi aperta di governo con il M5s dell'ex premier Giuseppe Conte pronto a non dare la fiducia al decreto Aiuti promosso dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Nel mentre c'è l'inflazione, la crisi economica causata dalla guerra in Ucraina e la grave situazione di siccità. La Liguria attende da Roma il riconoscimento dello stato di emergenza. Questione di ore ormai, ma di fatto la misura arriverà.
La richiesta dal Palazzo della Regione è partita da giorni. La situazione più problematica riguarda il Ponente Ligure dove oltre alla mancanza di pioggia e allo svuotamento degli invasi c'è anche la questione delle tubature colabrodo che fanno perdere ogni giorno migliaia di metri cubi di acqua potabile.
"Il Governo sta lavorando per inserire nel decreto legge a sostegno dei lavoratori e delle imprese che intendiamo adottare entro la fine del mese alcune disposizioni urgenti per affrontare l'emergenza idrica. Riteniamo, infatti, non più rinviabile il rafforzamento del coordinamento degli interventi strutturali volti alla mitigazione dei danni derivanti dal fenomeno di siccità e al potenziamento e adeguamento delle infrastrutture idriche" ha detto il ministro per le Politiche agricole Stefano Patuanelli alla Camera.
Insieme alla Liguria vedranno riconoscersi nelle prossime ore lo stato di emergenza anche Lazio, Umbria e Toscana. Stato di emergenza per siccità già riconosciuto a Poiemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. La Regione Liguria nel mentre ha dato il via libera a una prima misura di aiuti per il Ponente con circa 5,8 milioni di euro stanziati a favore dei territori più colpiti dalla problematica (Leggi qui).
Nel mentre è stato approvato in consiglio regionale un'altra misura che permette il riutilizzo delle acque depurate per il lavaggio di barche e natanti ma anche per innaffiare i giardini pubblici. Il provvedimento andrà in giunta nei prossimi giorni in attuazione della normativa statale in materia di risparmio idrico "con l’intento di favorire l'efficienza e il riutilizzo delle acque reflue depurate" (leggi qui).
L'ex sindaco di Ventimiglia e consigliere regionale del Pd Enrico Ioculano ha proposto di recuperare l'acqua piovana. Una misura che guarda in avanti a quando a settembre si auspica un ritorno della pioggia. Al momento infatti come spiega Arpal è difficile vedere fenomeni piovosi prima dell'autunno. "La situazione è grave e impone un cambiamento nelle nostre abitudini di vita al fine di ridurre quanto più possibile gli sprechi di acqua potabile - spiega Ioculano -. L’acqua piovana, ad esempio, può essere riutilizzata nelle nostre case e impiegata per gli scarichi del wc, per l’irrigazione di giardini o orti o per riempire piscine".
Molti Comuni soprattutto tra le province di Imperia e Savona hanno già provveduto a emanare misure restrittive per l'utilizzo dell'acqua. A preoccupare è soprattutto la condizione delle tubature dell'acquedotto Roja con agricoltori e non solo già in pesante difficoltà (leggi qui).
La situazione siccità sembra essere migliore a Genova. "Nel Brugneto sono presenti 15,5 milioni di metri cubi d'acqua mentre dieci giorni fa erano 16,4 e 2,5 milioni di questi sono stati rilasciati all'Emilia Romagna attraverso il Trebbia - spiega l'assessore Matteo Campora -. Tra lago di Val Noci, lago Lungo, Lavezze e Busalletta sono attualmente presenti 24,8 milioni di metri cubi di acqua, ossia 7 milioni di metri cubi in meno dell'anno scorso. Negli ultimi cinque anni abbiamo effettuato numerosi interventi sulla rete bianca e su quella nera migliorando la situazione del 2016. Questi lavori consentono un risparmio di 15 milioni di metri cubi e rispetto a cinque anni fa abbiamo ridotto le perdite idriche dal 35% al 24,8%, percentuale che ovviamente occorre ridurre ulteriormente".