GENOVA - Una lectio magistralis del ministro Enrico Giovannini per chiudere la seconda edizione della Summer School dell'Università di Genova, quest'anno dedicata allo sviluppo sostenibile. E chi meglio di Giovannini, che dallo sviluppo di modelli econometrici al progetto per la misura del "Benessere Equo e Sostenibile" fino alla Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, per parlare di un tema così delicato e di attualità, ma che non è così semplice. "Anche cambiando il nome del nostro Ministero delle Infrastrutture e trasporti, aggiungendo la parola 'sostenibilità' per dare un'impostazione nuova al modo di fare infrastrutture e di pensare alla mobilità".
In quarantacinque minuti il ministro ha fatto il punto sulla situazione attuale, presentando lo scenario in cui viviamo senza tanti giri di parole. "Da 50 anni sappiamo che nel 2030 con 8 miliardi di persone il mondo avrebbe rischiato il collasso, grazie a delle previsioni che integravano economia, ambiente e società. Questo è stato un errore grave che si è trasferito nel modo di fare politiche e di vedere i problemi, pensando di avere tempo e non ritenendo quantità di risorse e ambiente come fattori non rilevanti". La lezione più importante che le università possano dare è pensare integrato. "Fondamentale è impastare le diverse discipline per lo sviluppo sostenibile, perché c'è bisogno di un pensiero nuovo. L'agenda 2030 è difficilissima, ci sono stati tentativi in tutto il mondo di sviluppare approcci integrati, mappe mentali e politiche perché quella agenda non è solo una lista di obbiettivi, ma anche e soprattutto un invito al pensiero integrato".
Il messaggio per i giovani presenti è stato quindi forte e chiaro.
"Il futuro è adesso e adesso è il momento di costruirlo nelle imprese, nelle istituzioni, a livello di paese: il mio invito è stato quello di impegnarsi al massimo perché c'è tanta domanda di professionalità in questi nuovi campi e di avere un pensiero ad ampio spettro, capace di integrare l'economia, la società, l'ambiente e le istituzioni"
Lunghi applausi da parte dei giovani che hanno avuto l'opportunità di partecipare a questa settimana di lezioni, approfondimenti e incontri con il mondo delle aziende. Una settimana dedicata allo sviluppo sostenibile, con particolare riferimento ai criteri ESG (Environmental, Social, Governance), che orientano in modo sempre più stringente le scelte delle imprese e delle pubbliche amministrazioni. L'obiettivo è quello di fornire una formazione approfondita e di avanguardia su temi che trovano ancora poco spazio nei percorsi di studio tradizionali, ma che rappresentano una conoscenza imprescindibile – oggi, e ancor più nel prossimo futuro – per lavorare nel mondo dell’impresa e della pubblica amministrazione. Questa tavola rotonda conclusiva ha visto la partecipazione dei CEO delle principali aziende del settore, dei
vertici delle Istituzioni territoriali e dei rappresentanti del Governo.
"L'intervento del ministro che è stato un precursore della Agenda 2030 credo sia stato di arricchimento per i nostri studenti. Tantissimi gli iscritti a questo momento di confronto e di dibattito che vuole rendere la città di Genova un modello per l'intero paese", commenta orgoglioso il rettore Federico Delfino per il progetto che ha visto come capofila il professor Lorenzo Cuocolo, che a Primocanale ha ribadito l'importanza di queste tematiche da affrontare in maniera non banale.
"L'università deve puntare su questi temi nei corsi e nell'offerta formativa. Tutte le aziende che sono intervenute hanno detto che ricercano esperti in questo settore. Ad un giovane che si affaccia al mondo del lavoro dico: studia questi temi che sono essenziali per il futuro"