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Attualità

Ci si può iscrivere negli elenchi e gli operatori di telemarketing sono obbligati a non disturbare. Ma se i call center hanno sede all'estero la regola non vale
1 minuto e 16 secondi di lettura
di E.P.

E' entrato in vigore questa mattina, 27 luglio, il nuovo "Registro pubblico delle opposizioni", ovvero il sistema che consente agli utenti telefonici di opporsi al trattamento delle numerazioni telefoniche nazionali fisse e mobili e di porre un freno alle telefonate commerciali selvagge da parte di call center e operatori.

Come fare? E' possibile iscriversi via web (qui), numero verde, email o via raccomandata cartacea e gli operatori di telemarketing dovranno verificare le liste degli iscritti direttamente dal sito del registro. Se contatteranno i numeri che si sono iscritti, invadendo dunque la loro privacy, saranno soggetti a sanzioni pesantissime con multe che possono raggiungere i 20 milioni di euro; per le aziende sono previste sanzioni fino al 4 per cento del fatturato totale annuo.

Dubbi da parte delle associazioni dei consumatori che questa misura non risolva comunque il problema delle chiamate indesiderate.

Come ricorda Codacons, il settore è fiorente e immenso e "genera in Italia un giro d'affari da 4 miliardi di euro annui, con la vendita telefonica di beni e servizi che produce un volume, per l'intera filiera, stimabile in 40 miliardi di euro. 1.400 sono le aziende di call center in outsourcing attive nel nostro paese, per un fatturato annuo di 2,8 miliardi di euro. Considerati anche i call center interni alle aziende, il telemarketing registra circa 120.000 occupati in Italia".


Il problema riguarda quegli operatori che non hanno sede in Italia e non seguono dunque la legislazione nazionale e ci son o poi molte società non iscritte agli elenchi ufficiali degli operatori di telemarketing che possono dunque eludere le nuove regole.

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