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Attualità

Sono questi i temi sui quali Regione e Comune hanno sfidato le aziende: i progetti vincenti sono Beair e In Heritage
2 minuti e 37 secondi di lettura
di Riccardo Olivieri

GENOVA - Sono il monitoraggio della qualità dell'aria in ambito urbano e l'effetto del cambiamento climatico sugli edifici storici le sfide che Filse, Regione Liguria e il Comune di Genova hanno lanciato alle aziende nell'ambito del progetto SME4SmartCities, il progetto di cooperazione mediterranea che intende rafforzare la collaborazione tra le piccole medie imprese e le "smartcities" del bacino del Mediterraneo.

"Accorciare le distanze e creare i presupposti per fare innovazione, sostenendo le imprese tecnologiche del Mediterraneo nello sviluppo di nuovi prodotti e servizi che rispondano in modo sempre più efficiente e intelligente alle sfide delle città. Con questo obiettivo – sottolinea l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Liguria Andrea Benveduti – abbiamo promosso percorsi di training e formazione, “matching” svolti da Filse alle 19 imprese partecipanti, ed offerto a Genova due opportunità altamente innovative che la proiettano verso quel concetto di città concretamente sostenibile, in cui gli aspetti ambientali, economici e sociali vanno di pari passo"

 

L’attività di “co-creation” fra le imprese partecipanti, finanziata a valere sul programma ENI CBC MED, programma europeo che consente di mettere in relazione i Paesi del Bacino mediterraneo comunitari o non, è frutto della partnership tra Filse (la Finanziaria di Regione Liguria), il Comune di Genova, le città di Murcia e Malaga (Spagna) e, per la prima volta, le delegazioni delle città di Tel Aviv e Kfar Saba (Israele) e Ramallah (Palestina).

A vincere la sfida sulla qualità dell'aria è stata la collaborazione tra l'italiana California Innovation Group, la spagnola Actisa e l’israeliana Magna con il progetto Beair. Le aziende intendono realizzare un ecosistema innovativo di servizi e tecnologie (es. smart camera, sensoristica, strisce pedonali all’avanguardia) per favorire un cambio di abitudini e migliorare la qualità dell’aria, il benessere e la conservazione degli edifici storici.

"L’unione di intenti tra Unione Europea ed enti locali è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità a livello economico, sociale e ambientale – dichiara l’assessore all’ambiente ed alla transizione ecologica del Comune di Genova Matteo Campora – ancora più importanti alla luce dell’attuale crisi climatica ed energetica. In questo senso il progetto “SME4SMARTCITIES” dà un contributo rilevante alla costruzione di un ecosistema digitale dove il lavoro di squadra tra imprese, start-up e istituzioni consente di migliorare i parametri ambientali urbani con benefici sul benessere dell’ambiente e sulla salute delle persone, tra loro strettamente collegati. Il Comune di Genova è orgoglioso di questa partnership con Regione Liguria, Filse e diverse città del bacino mediterraneo: solo unendo le forze, le energie e le competenze a livello internazionale, possiamo costruire best practices da condividere e implementare su scala globale".

 

Ad aggiudicarsi la seconda sfida invece le genovesi Artys e Pm_Ten, insieme alla spagnola Hopu grazie al progetto In Heritage, che consiste nella creazione di una piattaforma web di monitoraggio per la preservazione degli edifici storici del sito UNESCO, con un tool predittivo dell’impatto del clima e dell’inquinamento.

Le imprese partecipanti ai due progetti vincitori, da concludersi entro aprile 2023, riceveranno un contributo a fondo perduto di circa 30 mila euro per la realizzazione di tali soluzioni smart.