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Attualità

La famiglia di cinghiali è sempre nel parco: aspetta che la guardia forestale venga a prenderla con le gabbie per tornarsene nei boschi
2 minuti e 15 secondi di lettura
di Au. B. - E.C.

LA SPEZIA - È rinchiusa da più di un giorno all'interno del parco della Maggiolina alla Spezia la famiglia di cinghiali avvistata passeggiare nella mattina di ieri. La famigliola di ungulati è stata chiusa dentro ai cancelli dalla polizia, che ha scelto di isolarli per evitare che arrivassero in strada e diventassero un pericolo per gli automobilisti.

Il parco è stato presidiato a lungo dagli animalisti, che hanno deciso di 'sorvegliare' la famigliola per paura che le autorità decidessero di abbattere non solo padre e madre, gli esemplari più grossi, ma anche gli otto cuccioli. Ipotesi paventata ieri mattina che è stata radicalmente esclusa dal sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, che ha rassicurato gli animalisti: nel pomeriggio è atteso l'intervento dei veterinari dell'Asl5 e della faunistica regionale per catturarli.

Il sindaco ha spiegato: "Il parco è stato chiuso per la sicurezza loro e nostra. Ho firmato un'ordinanza di non abbattimento, ma che vengano addormentati e portati in una zona sicura. La competenza sui cinghiali è regionale, ma farò di tutto per tutelare loro e gli spezzini cercando di risolvere un problema che riguarda, purtroppo, diversi quartieri. Il loro habitat non è la città".

Nonostante la rassicurazione, gli animalisti hanno continuato il presidio. La notte scorsa, i carabinieri del nucleo radiomobile, durante il normale servizio di controllo del territorio sono passati anche lungo il parco della Maggiolina dove hanno notato tre persone proprio davanti al cancello. Una di queste, secondo gli inquirenti, stava cercando martello alla mano di spaccare il lucchetto con il quale era stato chiuso. I carabinieri si sono subito avvicinati e hanno chiesto i documenti a tutti. I due uomini hanno subito porto la propria carta d'identità mentre la donna avrebbe rifiutato l'identificazione: cosi i militari l'hanno dichiarata in arresto ma lei ha opposto resistenza.

Alla fine, dopo che le è stato sequestrato il martello con il quale cercava di aprire il lucchetto, è stata trasferita in caserma in stato di arresto. Stamani la direttissima, durante la quale la donna, accusata di violenza e lesioni a pubblico ufficiale, è stata condannata a sei mesi con la condizionale e scarcerata.

La famiglia di cinghiali è sempre nel parco: aspetta che la guardia forestale venga a prenderla con le gabbie per tornarsene nei boschi. Primocanale, arrivato sul posto, ha parlato con diversi animalisti, ancora presenti dopo ore di 'sorveglianza': tra le loro proposto per evitare l'abbattimento ci sarebbe anche una donna disposta ad adottare tutta la famiglia di ungulati. "C'è un'altra legge regionale che prevede l'abbattimento - spiega Monica Ferrari, animalista -, quello che vogliamo è che i cinghiali non vengano abbattuti. C'è una ragazza che ha una grandissima proprietà recintata e sarebbe disposta a prenderli, sterilizzarli facendo tutti gli esami del caso per poi tenerli lì".

 

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