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Attualità

In una gelateria di Certosa per l'elettricità si è passati da 762 euro a 2773; in una pizzeria da quasi 800 euro a 2.500. "Così rischiamo di chiudere"
1 minuto e 18 secondi di lettura
di Riccardo Olivieri
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GENOVA -  Nella caldissima estate del 2022 in molti si rifugiano nel gusto dolce e rinfrescante di un gelato ma in una gelateria di Certosa i proprietari hanno trovato qualcosa di incredibilmente salato: la bolletta dell'elettricità. "Solitamente in questo periodo pagavamo tra i 500 e gli 850 euro - racconta la gelataia e proprietaria dell'attività Francesca Cerchi -, oggi ci è arrivata la sorpresa di una bolletta da 2.773 euro. Mi chiedo come possa un piccolo negozio sostenere una bolletta del genere".

Un aumento di più duemila euro rispetto ai 762 pagati il mese scorso, arrivato nonostante i proprietari avessero preso alcune precauzioni: "Viste le notizie che sarebbe aumentata la bolletta abbiamo spento la vetrina delle torte, quindi facendone solo su ordinazione. Uno può pagarne una o due a queste cifre, il rischio è veramente di chiudere".

Bollette e costo delle materie prime gravano sulle attività commerciali, che a Certosa oltre alla pandemia hanno dovuto fare i conti con gli effetti del crollo del ponte Morandi: "Dall'anno scorso a quest'anno è triplicata la bolletta dell'elettricità ma è un problema di aumenti e di gente che non c'è - spiega Roberto Lanzellotta, proprietario di una pizzeria -. Si rischia veramente di saltare per aria, sono tutti anni di sacrifici tra il ponte crollato qui, la pandemia e gli aumenti che ci sono adesso, come farina e mozzarella che sono aumentate del 30-40% ma i nostri prezzi sono li stessi, sennò la gente non viene".

La speranza dei commercianti è che le istituzioni possano intervenire per riportare la situazione alla normalità, altrimenti si rischia di andare incontro ad una raffica di chiusure.