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Attualità

Le parole dell’italiano, proprietario del rifugio che accoglie animali randagi in Ucraina e che Cisternino non ha mai abbandonato, neanche quando sotto alle bombe, durante la premiazione del trofeo Fedeltà del Cane
2 minuti e 5 secondi di lettura
di Aurora Bottino

GENOVA - "È molto complicato, non ero preparato. Ti trovi a prenderti cura di centinaia di animali sotto alle bombe, in guerra è tutto bloccato e difficile. Se succede qualcosa non sai a chi rivolgerti". Così Andrea Cisternino, italiano in Ucraina arrivato alla ribalta all'inizio dello scoppio della guerra con la Russia, racconta a Primocanale quei 40 giorni sotto attacco, senza cibo, poca acqua, quasi in fin di vita insieme ai cani, cavalli, gatti e molti altri animali che nei suoi dieci anni di lavoro ha raccolto dalle strade della capitale ucraina.

Il fotografo di moda e costume che da 11 anni vive a Kiev e che dedica la sua vita agli animali, ha iniziato a denunciare maltrattamenti, a dare voce agli ultimi, i randagi, proprio grazie al suo rifugio ‘Italia KJ2’ a Kiev dove tornerà dopo questa piccola tappa in Liguria per continuare a prendersi cura dei suoi animali. “Prima della guerra erano 400 in tutto, salvati nel corso di 10 anni, ora sono molti di più. Tantissimi gli animali feriti che abbiamo recuperato dallo scoppio della guerra ma anche tanti i cani che ci sono stati lasciati da giovani soldati che partivano per andare a combattere i russi”, racconta Cisternino.

"Durante la guerra, che fino all'anno scorso avevo visto solo al cinema, diventa tutto complicato, ma a un certo punto ti abitui ai bombardamenti, ai rumori che prima vedevi solo nei film - spiega Cisternino -. È quello che abbiamo fatto con gli animali: quello che potevo fare l'ho fatto, non sono un eroe".

Cisternino ha raccontato la sua storia davanti a centinaia di persone, arrivate a San Rocco di Camogli per la 61esima edizione del trofeo Fedeltà del cane. Una lunga premiazione che ha visto sfilare sul palco una quindicina di cani e i loro padroni: dai Labrador che aiutano i pazienti diabetici a Clyde, il cagnolone di 10 anni che in alta Val Bisagno ha salvato una pecora rimasta incastrata in una rete, abbaiando e avvisando così la sua padrona. Salvata da morte certa dai soccorritori, l’animale ha anche dato luce ad un agnello.

A vincere peró una storia di fedeltà e amore che ha fatto il giro d’Italia. Shiva, border collie di 9 anni, ha infatti vinto il primo premio inter pares per aver vegliato la sua padrona Marilena dopo una brutta caduta in un dirupo nel bergamasco. Il suo coraggio l’ha spinta a continuare a ‘prendersi cura’ della sua padrona e a non smettere mai di abbaiare, così da richiamare i soccorsi.