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Attualità

L'episodio di 27 disabili che, assieme ai loro accompagnatori, non sono potuti salire sul treno di ritorno a casa alla stazione di Genova Principe nella giornata di Pasquetta
1 minuto e 38 secondi di lettura
di Au. B.
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GENOVA - "Rispettiamo la decisione del pm di Genova Luca Monteverde di archiviare l'indagine sui disabili cacciati dal treno Genova-Milano il giorno di Pasquetta, ma non la condividiamo". Lo afferma il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, grazie al cui esposto la Procura aveva avviato le indagini per individuare i responsabili della scandalosa vicenda. L'episodio di 27 disabili che, assieme ai loro accompagnatori, non sono potuti salire sul treno di ritorno a casa alla stazione di Genova Principe nella giornata di Pasquetta, nonostante avessero prenotato i posti, perché altri passeggeri saliti prima di loro avevano occupato i posti riservati e si erano rifiutati di alzarsi per farli sedere, torna alla ribalta.

I posti sul regionale veloce 3075 diretto a Milano Centrale erano stati riservati e tenuti liberi da Trenitalia fino a Genova, ma in tanti si erano accalcati sul convoglio che era già in lieve ritardo perché vandalizzato alla stazione di Albenga da qualcuno che si era divertito a scaricare l'estintore e a spaccare le colonnine di gel disinfettante per le mani, circostanza che aveva costretto Trenitalia a cambiare una carrozza (LEGGI QUI).

Si è risolta con un nulla di fatto la vicenda, che ha visto il pm archiviare il fascicolo spiegando come sia 'impossibile rintracciare i responsabili'. In questi mesi di indagini le forze dell'ordine non sono riuscite a individuare chi quel giorno aveva occupato i posti senza averne titolo.

"Ci dispiace soprattutto per i ragazzi coinvolti nell'episodio, che così sono privati della possibilità di ottenere giustizia e veder riconosciuti i propri diritti - spiega Truzzi - Siamo tuttavia convinti che i passeggeri che hanno impedito ai disabili di salire sul treno siano da considerare colpevoli e protagonisti di un atto criminale, anche in assenza di una condanna in tribunale".

"Speriamo che simili vergogne non si verifichino più nel nostro paese, e ringraziamo la capotreno di Trenitalia che in quell'occasione ha vigilato sui diritti dei passeggeri rimanendo essa stessa vittima dell’inciviltà di alcuni viaggiatori" – conclude il presidente di Assoutenti.

 

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