GENOVA - "Non mi sembra giusto, è uno scandalo". Così Mattia Crucioli, avvocato, neo consigliere comunale e senatore uscente ai microfoni di Primocanale dopo la notizia del nuovo patteggiamento di Autostrade per l'Italia e Spea. Le due società, oltre a quello accettato per uscire dal processo per il crollo di Ponte Morandi, hanno firmato una nuova richiesta di patteggiamento per liberarsi dalle imputazioni del filone 'bis', l'altro processo, formato da tre fascicoli aperti dopo il 14 agosto 2018 legati a gallerie, falsi report e barriere. Per ora c'è l'ok dei pm, mentre si dovrà attendere la decisione del gip il 26 settembre.
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"Parliamo di meno di un milione, sono circa 600mila euro per Aspi e poco meno di 500 mila per Spea. Ciascuna di queste società eviterebbe le conseguenze peggiori di un'eventuale condanna mettendo sul tavolo briciole, soprattutto se consideriamo gli utili ma anche i guadagni che, secondo l'accusa, hanno ottenuto con questi falsi report, dove i rischi venivano sottostimati per farli così all'ultimo, in via d'urgenza, aumentando le tariffe proprio per manutenzioni emergenziali".
"Consideriamo anche i miliardi che sono stati pagati ai proprietari delle azioni per far si che lo Stato riprendesse le quote. Sono bastati 600 mila euro? Non è giusto".
"Ci sono altri casi in cui invece si può vedere come lo Stato ha usato misure diverse, vediamo il recente caso delle Autostrade dei Parchi, in Abruzzo, dove c'erano degli inadempimenti manutentivi che hanno spinto lo Stato a revocare la concessione", spiega Crucioli riferendosi al caso delle autostrade A24 e A25, dove la concessione è stata revocata dal Consiglio dei Ministri al gruppo Toto per problemi legati ai fondi delle manutenzioni.
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"Non parliamo di ponti e gallerie crollate, solo inadempimenti manutentivi. Ci sono stati ricorsi, ma poi ha vinto in consiglio di Stato. Se lo Stato volesse tenere il punto, lo farebbe".
"L'unica cosa che posso dire al Gip, in quanto politico, è andate avanti - conclude Crucioli -. Su quello del crollo del ponte ormai non si può più, ed è scandaloso, ma almeno qua dobbiamo avere giustizia".