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Attualità

Da 600 euro a 1000 per neanche 15 giorni di lavoro: "Chiudere non è la soluzione per risparmiare"
2 minuti e 7 secondi di lettura
di Aurora Bottino

GENOVA - "Non esiste soluzione". Un altro grido d'allarme ai microfoni di Primocanale per quello che è solo l'inizio di un autunno difficilissimo. Migliaia di attività rischiano di chiudere, con un nuovo colpo, il rincaro delle bollette: dalle vie dello shopping alla periferia, dopo il Covid, in prima linea anche questa volta, il mondo della ristorazione. Monica, titolare di un bar nel cuore di Marassi, non ha potuto che sgranare gli occhi dopo aver visto il numero sull'ultima fattura per la luce.

Niente numeri da paura, solo una bolletta di agosto raddoppiata per un bar rimasto chiuso più di 15 giorni. A causa di un problema di salute Monica ha infatti dovuto chiudere per due settimane, in vista di un settembre pieno di lavoro per cercare di coprire le spese, ma con la saracinesca abbassata, non ha risparmiato: da una media di 500, 600 euro, ora dovrà sborsarne mille. Orari ridotti e aperture a singhiozzo, quindi, non sembrano essere un'opzione valida per risparmiare qualche centinaia di euro.

"Avevo spento tutto, frigoriferi, bancone e macchinette - racconta Monica -. Ora mi trovo con la bolletta di quasi mille euro. È una tragedia, davvero. La cosa che mi preoccupa di più è il fatto che fosse chiuso: se almeno fossi stata aperta con luci accese, aria condizionata e macchine in moto avrei capito, ma parliamo di 1000 euro per 15 giorni di lavoro, solo di luce".

Il primo passo è stato chiedere aiuto all'avvocato, che ha fatto richiesta un ricalcolo all'azienda fornitrice. "In questi giorni ho anche chiesto di abbassare la potenza del contatore, per cercare di risparmiare, e mi hanno detto che il costo è di 180 euro. Anche questo è devastante, abbiamo spese altissime tra affitti e altro, se mi staccano la luce che faccio.

"Cosa si fa in un bar senza luce? Se non rifornisci a pieno il bar puoi comunque andare avanti e tagliare qualche spesa, ma come faccio? Non posso neanche aumentare nulla, ora ho il caffè a 1 euro e 10. Rischi di perdere tutti i clienti"

Una categoria già affossata dalla pandemia, che in tutta Italia ha fatto chiudere oltre 7 mila bar tra anni di stop obbligati e lockdown: per molti sopravvivere il periodo, sembra impossibile. "Non si possono neanche aumentare i prezzi per rientrare dei costi. Ho comprato questo locale in pieno virus, sono stata sempre chiusa e aperta, in più ho dei problemi fisici che mi imporrebbero di lavorare solo 4 ore e per tirare avanti ne lavoro almeno 12: questo oggi è il risultato, non basta. Non so cosa succedere, come si potrà andare avanti".

 

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