GENOVA - "Casse vuote e piene di debiti, eravamo già in sofferenza dopo due anni di covid e adesso abbiamo le bollette triplicate". A solo un giorno dalle elezioni politiche in Italia, che ha visto vittorioso il centrodestra, sono tante le categorie che si preparano a interfacciarsi con i nuovi rappresentanti del Parlamento e con chi comporrà il nuovo governo. Per alcune, come quella dei pubblici esercenti, l'intervento del governo deve essere urgente per poter superare l'inverno e fermare bar e ristoranti dal chiudere per sempre.
A fotografare la situazione ai microfoni di Primocanale è Marina Porotto, presidente regionale dei giovani Fipe Confcommercio. "Richieste al nuovo governo? Ce ne sarebbero tante, ma la prima in assoluto, che non riguarda solo la mia categoria ma tutta Genova e che come Confcommercio portiamo avanti da tempo, è il tema delle infrastrutture, di cui Genova ha estremamente bisogno, sia per lo sviluppo economico della città che per quello turistico. Abbiamo visto quest'estate il boom di turisti nella nostra regione, ma abbiamo anche visto i disagi che si sono susseguiti alla viabilità e alla mancanza di infrastrutture, che sono poi quelle che rendono la regione raggiungibile più velocemente e senza stress.
"Una città come Genova, con un porto di questa importanza, un aeroporto che sta raggiungendo buoni risultati e che ha un turismo come il nostro ha la necessità di essere raggiunta velocemente, di non essere isolata come lo è ora"
Uno dei problemi più ingenti e che potrebbe definitivamente mettere in ginocchio la categoria, già penalizzata durante il covid, è la crisi energetica. In prima linea essendo stati tra i primi a ricevere bollette gonfiate con prezzi alle stelle (LEGGI QUI), ora chiedono un aiuto concreto al nuovo governo. "La situazione è drammatica, forse da fuori non viene recepita, non ci si rende conto. È vero che c'è stato un boom di turisti questa estate, ma gli ultimi due mesi sono solo serviti a coprire le spese e i debiti che avevamo accumulato durante gli anni di covid, lavorando al 40% delle nostre possibilità. Casse vuote e con debiti, questa estate non è bastata: siamo arrivati già in sofferenza rispetto a queste bollette, ora triplicate".