GENOVA - "Settanta giorni di silenzio". In arrivo un nuovo sciopero per i lavoratori di Ansaldo. Il primo agosto i vertici aziendali avevano comunicato ufficialmente l'avvio della procedura prevista per richiedere una ricapitalizzazione all'azionista, una mossa essenziale per la sopravvivenza aziendale che secondo i lavoratori rimane, ad oggi, senza risposta.
"Nessun segnale è arrivato da parte della Cassa Depositi e Prestiti, il nostro azionista di maggioranza - si legge nel manifesto -. Il nulla. La stessa Cdp, il cui patrimonio netto pubblicato ufficialmente ammonta a 38 miliardi di euro, la stessa Cdp che qui, a Genova, sta lasciando morire lentamente Ansaldo Energia. Non possiamo permetterlo".
Il ritorno in piazza dei lavoratori di Ansaldo era stato preannunciato dagli stessi metalmeccanici arrivati sotto alla Prefettura di Genova durante lo sciopero del 21 settembre. "Vogliamo una risposta entro 20 giorni, altrimenti scenderemo di nuovo in piazza ancora più arrabbiati", avevano annunciato i sindacalisti in largo Lanfranco dopo aver incontrato il prefetto Renato Franceschelli.
La risposta, però, non è arrivata. È quindi prevista una giornata 'calda' domani, martedì 11 ottobre, che inizierà con una assemblea retribuita. L'appuntamento è alle 8 e 15 davanti alla porteria centrale della sede di Ansaldo poi uno sciopero di otto ore accompagnato da manifestazione e corteo.
"Che tutta la città sia con noi", si legge nella nota condivisa dalla Rsu di Ansaldo, che spiega: "Per facilitare la presenza al corteo si dichiarano anche otto ore di sciopero per il secondo e terzo turno. Per quello di notte dalle 22 alle 6 di lunedì 10 ottobre, mentre per il secondo turno si inizia alle 14 fino alle 22".
"Difendiamo i nostri posti di lavoro, difendiamo il nostro futuro e difendiamo la fabbrica simbolo della nostra città".
(Immagine d'archivio)