GENOVA - La frase del sindaco Marco Bucci, pronunciata durante la puntata di "Viaggio in Liguria" a Sant'Olcese al microfono di Gilberto Volpara, "Troppi supermercati a Genova? Non è vero" ha aperto il dibattito in città. Centinaia i commenti sui social dei cittadini, molti che si stagliano in difesa dei negozi di quartiere, ma diversi che analizzano come se aprono nuove catene sia sintomo del fatto che i clienti preferiscano fare lì la spesa anziché nelle attività sotto casa. A dare ragione al primo cittadino è Assoutenti, che come associazione dei consumatori ha sottoposto un protocollo ai candidati sindaco prima del 12 di giugno, firmato sia da Ariel Dello Strologo sia da Marco Bucci. Tra i punti ve n'è uno che recita:
"Favorire la concorrenza nel settore della grande distribuzione, preservando e potenziando i negozi di vicinato e promuovendo la partecipazione dei cittadini in materia di scelte del commercio"
Questo l'impegno preso dall'amministrazione. Secondo il presidente nazionale di Assoutenti Furio Truzzi "il sindaco ha ragione, in città non c'è una grande concorrenza tra le catene di distribuzione". E sul fatto che i supermercati spesso inglobino attività del territorio, come il macellaio o il fornaio della via o i produttori liguri, anche Truzzi è concorde "così si evita di disperdere l'artigianato del territorio, ma non dobbiamo dimenticare che i supermercati creano anche manodopera e posti di lavoro".
Il sindaco Bucci a Primocanale: "A Genova troppi supermercati? Falso" - L'ESTRATTO
In un momento tra l'altro così difficile, con il caro energia che è diventato anche caro spesa, per i consumatori la concorrenza è vitale, dato che gli aumenti sono arrivati a cifre altissime: in media a famiglia si parla di circa 100 euro in più al mese per comprare da mangiare. E per mettere insieme pranzo e cena, si guarda inevitabilmente ai prodotti scontati.
"Questa è la concorrenza che a noi piace, specie se i supermercati sono vicini: i consumatori intelligenti guardano le offerte e magari comprano la carne da uno e la frutta da un altro"