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Attualità

Una mano tesa verso il settore sportivo, come era stato fatto con il Covid: dalle esenzioni dei canoni per gli impianti sportivi comunali agli sgravi Tari fino ai 400.000 euro ripartiti per le piscine
1 minuto e 36 secondi di lettura
di Au. B.

GENOVA - Il grido d'allarme lanciato dagli impianti sportivi genovesi è stato ascoltato dal Comune di Genova. L'aumento del prezzo dell'energia sta mettendo in ginocchio anche il mondo dello sport, con decine di migliaia di associazioni e società sportive che rischiano la chiusura. Piscine, palestre, campi da tennis, nessuno è esente.

Il Comune di Genova sta studiando una misura a sostegno degli impianti sportivi in sofferenza per il caro energia che potrebbe rappresentare la luce in fondo al tunnel per molte di queste società. 

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L'amministrazione è pronta a destinare un milione di euro per i gestori entro dicembre. Lo ha annunciato il vicesindaco e assessore al bilancio Pietro Piciocchi, intervenuto insieme all'assessore allo sport Alessandra Bianchi, durante la commissione consiliare congiunta III Bilancio-IV promozione della città. Una mano tesa verso il settore sportivo, come era stato fatto con il Covid: dalle esenzioni dei canoni per gli impianti sportivi comunali agli sgravi Tari fino ai 400.000 euro ripartiti per le piscine.

"Abbiamo fatto una ricognizione dei fabbisogni – ha spiegato il vicesindaco Piciocchi – la prossima settimana faremo una variazione di bilancio da un milione di euro, una somma che andrà a soddisfare quasi il 90% dei fabbisogni per sterilizzare gli aumenti in bolletta da parte dei gestori. Stiamo studiando con gli uffici le modalità di erogazione e di destinazione delle risorse comunali entro fine anno".

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"Oltre agli interventi a breve termine – ha dichiarato l'assessore Bianchi – abbiamo avviato una programmazione a medio e lungo termine sul risparmio energetico: abbiamo chiesto, insieme al collega Piciocchi, già settimane fa, ai gestori di impianti i progetti di efficientamento in modo da inserirli nei documenti previsionali dei lavori pubblici. La ricognizione dei fabbisogni fatta per tempo ci ha anche consentito di avere un quadro preciso e di poter oggi provvedere alle risorse". 

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