GENOVA - Circa 600 dipendenti su due mila complessivi dell'Istituto Italiano di Tecnologia in stato di agitazione. Si è svolta questa mattina nel piazzale dietro al Center Human Tecnologies la conferenza stampa organizzata per richiedere un contratto collettivo di lavoro e moderne relazioni sindacali. "Il progresso scientifico tecnologico non si deve costruire con il sotto inquadramento, la precarietà e l'assenza di valorizzazione dei lavoratori", questo il messaggio dei dipendenti.
"È trascorso ormai un anno da quando il personale è stato chiamato a eleggere i propri rappresentanti tra i dipendenti tecnici, impiegati e amministrativi - si legge nella nota stampa dei sindacati -. Nonostante le loro reiterate richieste di adozione di un contratto collettivo di lavoro di riferimento, insieme all'instaurazione di corrette relazioni sindacali, niente è cambiato e da qui la decisione di proclamare lo stato di agitazione del personale".
"La Fondazione - continua la nota firmata da Flc Cgil e Usb - resta uno dei pochi Istituti di Ricerca Italiani ed Europei a non applicare un contratto collettivo ai dipendenti, al contrario di quanto avviene con i dirigenti, che consentirebbe una regolamentazione migliore di diverse questioni come il lavoro agile, le politiche salariali, la crescita professionale del personale, la sicurezza sul lavoro, migliore scambio di informazioni e comunicazione".