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Attualità

La decisione dell'azienda di sospendere le attività di 145 ditte dell'indotto e di non partecipare al confronto con il governo ha spinto i sindacati alla mobilitazione.
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di Michele Varì
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GENOVA -Gli operai delle Acciaierie di Cornigliano tornano in sciopero: stamane si bloccano dalle 7.30 alle 11.30 con presidio davanti all'azienda e corteo e sino in via San Giovanni d'Acri a Cornigliano e poi tornano indietro. Inevitabili i disagi al traffico del ponente cittadino. Alle ore 10,00 i lavoratori arrivano in via Cornigliano dove si fermano per circa 45 minuti: deviato il traffico dei bus e dei cittadini in entrambe le direzioni. Alle ore 11 i lavoratori sono regolarmente rientrati in fabbrica e il traffico ha ricominciato a scorrere in tutto il ponente cittadino.

L'agitazione è stata indetta in tutti i siti di ArcelorMittal dopo una settimana di tensione, in cui l'azienda ha comunicato la sospensione delle attività di 145 ditte dell'indotto che svolgono lavori ritenuti non essenziali, con le conseguenti ricadute occupazionali. L'azienda si lamenta invece di non avere ricevuto un miliardo di euro stanziato dal governo Draghi nel decreto aiuti bis per supportare la crisi di liquidità.

 La decisione degli operai di fermarsi per 4 ore è maturata non solo per la sospensione delle ditte dell'indotto, ma anche perché Acciaierie per l'Italia - lo scorso 17 novembre - non si è presentata all'incontro con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, i sindacati e gli enti locali per fare il punto sulla situazione in cui versa l'ex Ilva proprio alla luce di questa ultima decisione. Né l'amministratrice delegata Lucia Morselli, espressione del socio privato ArcelorMittal, né il presidente Franco Bernabè, espressione della pubblica Invitalia, hanno partecipato al faccia a faccia.
 

"Dobbiamo dare un chiaro messaggio al Governo italiano e alla multinazionale" dicono i sindacati. La decisione dell'azienda di sospendere le attività di 145 ditte dell'indotto e di non partecipare al confronto con il governo ha spinto i sindacati alla mobilitazione.

L'agitazione è stata indetta in tutti i siti di ArcelorMittal dopo una settimana di tensione, in cui l'azienda ha comunicato la sospensione delle attività di 145 ditte dell'indotto che svolgono lavori ritenuti non essenziali, con le conseguenti ricadute occupazionali.
L'azienda si lamenta invece di non avere ricevuto un miliardo di euro stanziato dal governo Draghi nel decreto aiuti bis per supportare la crisi di liquidità.
 
 

"Dobbiamo dare un chiaro messaggio al Governo italiano e alla multinazionale" dicono i sindacati.
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