GENOVA - Problemi davanti al negozio Zara di via XX Settembre a Genova. Volantinaggio e presidio davanti alle porte del negozio questo pomeriggio in una delle vie dello shopping genovesi.
I dipendenti sono in stato di agitazione: ad annunciarlo è la Filcams Cgil. "Dopo un anno di discussione con le organizzazioni sindacali di categoria - si legge nel comunicato dei sindacati -, il gruppo Itx Italia che comprende Zara, Stradivarius, Pull&Bear, Oysho, Bershka, ecc., ha respinto l'ipotesi di rinnovo del contratto integrativo. Migliorare l'organizzazione del lavoro e riconoscere aumenti economici al personale non sono obiettivi del Gruppo che fattura milioni di euro".
Lavoratrici e lavoratori sono stanchi e amareggiati per la mancata valorizzazione del proprio lavoro e della propria professionalità, spiegano, e proprio per questo lo stato di agitazione è stato indetto a livello nazionale: "Nessun premio condiviso, nessun aumento dei ticket pasto da 5 a 8 euro, mentre il Gruppo fattura milioni di euro", si legge nel volantino. A Genova, lo sciopero del personale dei punti vendita sopra citati si terrà sabato 26 novembre con presidio alle ore 12 davanti al punto vendita di Zara in Via XX Settembre.
Il volantinaggio è andato avanti per più di un'ora finché i rappresentanti sindacali non hanno deciso di parlare direttamente con Luca Pastorino, deputato alla Camera e in via San Vincenzo per un incontro con i cittadini. "L'azienda, al momento, non ha nemmeno provveduto al rinnovo del contratto integrativo, scaduto da oltre un anno - spiega il deputato del gruppo Misto -. Nella loro situazione, peraltro, ci sono tanti altri lavoratori del comparto dell'abbigliamento, tra cui società che hanno vari punti vendita in Italia. Non è accettabile che di fronte a un aumento dell'impegno sul posto di lavoro non corrisponda una maggiore remunerazione. È significativa che la mobilitazione sia stata portata avanti nel giorno del Black Friday".
"La vicenda - aggiunge Pastorino - richiama anche la necessità di migliorare la qualità dei diritti dei lavoratori. Un tema che deve essere prioritario anche per il governo, ma che dopo i primi segnali sembra orientato a perseguire politiche a favore dei più forti. Di sicuro, comunque, da queste battaglie bisognerà attivare la sinistra e, se davvero lo si vuole, unire le opposizioni".