GENOVA - E' morta questa mattina nella sua casa di Genova Laura Ferrero presidente dell'unione cattolica della stampa italiana.
Laura, 46 anni anni, sposata con Paolo era mamma della piccola Benedetta di 4 anni.
Il suo sorriso, la sua pacatezza, i suo modi gentili rimarranno in tutti colori che l'hanno conosciuta e incontrata in questi anni di giornalismo ligure.
"L' ho conosciuta quando ero viceparroco alla Foce - racconta a Primocanale mons. Nicolò Anselmi, vescovo ausiliare di Genova e nominato da Papa Francesco vescovo di Rimini lo scorso 17 novembre - con grande generosità, come volontariato, scriveva articoli per la parrocchia. 'Il Cittadino' si è accorto di lei e l' ha assunta. Abbiamo fatto tanti campi e iniziative insieme. Laura è sempre stata arguta, intelligente, equilibrata e tenace. La sua Fede che condivideva con suo marito Paolo è sempre stata bella e profonda".
"Laura è stata per me soprattutto un’amica, che solo successivamente, per i tanti casi della vita, è diventata anche una collega - ricorda Francesca Di Palma giornalista de 'Il Cittadino' - ci siamo conosciute all’Università, condividendo gli esami su Eugenio Montale e Guido Gozzano, la tesi sul giornalismo, la passione per Monet... e da lì ci siamo sempre accompagnate. A vent’anni non ci fermavamo davanti a nulla, sempre impegnate in mille lavoretti, iniziative, cose da fare.
Laura era curiosa, intelligente, propositiva, leale: questo ha fatto sì che con lei accanto, anche sul lavoro, nei momenti belli come nei momenti più difficili, fosse più facile andare avanti. Non so cosa succederà da domani, oggi guardo al futuro con più tristezza, e anche con un po’ di paura. Mi mancherà la sua presenza quotidiana, lì seduta davanti a me, il caffè, la brioche integrale, la piadina con la bresaola, la tisana digestiva, il momento gossip e i tanti siparietti che in questi anni di amicizia e poi “colleganza” abbiamo condiviso. Ora anche lei è lassù, a vegliare sulla sua piccola, su Paolo, e sulla sua famiglia che la adora. Laura se n’è andata in una mattina di sole, e io so che, in una mattina di sole, ci rincontreremo".
"Ci siamo conosciute il 21 gennaio 2003. Quello di Laura è stato il viso che ho scorto per primo entrando per la prima volta nella sede del Cittadino in Via Serra. “Benvenuta!” mi ha detto. Il giorno prima era stato il suo compleanno, il giorno dopo sarebbe stato il mio. Da quell’anno in poi il nostro compleanno lo abbiamo festeggiato sempre insieme - così Michela De Leo - Dopo tanti anni gomito a gomito, sul lavoro ormai ci bastava uno sguardo per capire quello che dovevamo fare; abbiamo imparato insieme a fare questo mestiere che ci faceva correre da tutte le parti, ma che tanto ci ha arricchito. Le trasferte a Roma per i pellegrinaggi dei cresimati, i convegni, le celebrazioni solenni, i pellegrinaggi diocesani, la visita a Genova di due Papi, il Congresso eucaristico, le conferenze stampa, i numeri speciali, i libri…
Come ci ripetevamo sempre, il nostro lavoro è anche servizio, arricchimento, occasione per camminare, porsi domande, crescere un po’ nel percorso di fede. E lei lo sapeva bene, forse meglio di tutte noi. Quante volte al primo sabato del mese mi ha letteralmente buttato giù dal letto alle 6 del mattino per andare al pellegrinaggio mensile alla Guardia. “Dai, alzati che si va!” mi scriveva per messaggio, io brontolavo che avevo sonno, ma lei insisteva con la simpatia che la distingueva: “Dormirai dopo, forza, muoviti! Dopo la Messa ti offro la colazione”. E si partiva…In quante avventure mi ha trascinato: vacanze al mare, ai monti, i concerti di Bersani, Gazzè, Mannoia, la festa a Piozzo, il suo amato paese di origine della campagna piemontese, e persino ad assistere alla ‘prima’ del Rigoletto. Era così: coinvolgente, entusiasta, piena di vita. E le piaceva includere le persone a lei care in tutto quello che faceva. Pur di stare insieme, veniva volentieri anche ai ritiri della Sampdoria (lì la trascinavo io…), lei genoana! Se n’è andata all’inizio del mese di Natale, che lei amava tanto. I presepi erano la sua passione. Mia cara dolce Laura, ora veglia su Paolo, la tua piccola Benedetta, i tuoi genitori, la tua famiglia, i tuoi amici. Io, quando mangerò la pasta integrale che mi obbligavi sempre a mangiare, sorriderò pensando a te e al bene che ti voglio! Un bacio fino in Cielo…"
Anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e gli assessori della Giunta esprimono il proprio cordoglio: "Era un esempio di professionalità, gentilezza e positività per tutti coloro che l’hanno conosciuta", afferma Toti. Il presidente e la Giunta esprimono profonda vicinanza alla famiglia.
Alla sua famiglia e a tutto il gruppo de 'Il Cittadino' l'abbraccio e il cordoglio della redazione di Primocanale.
Santo Rosario venerdì 2 dicembre alle ore 19. Funerale sabato 3 dicembre alle ore 11.30 nella chiesa di San Pietro del quartiere della Foce.