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Attualità

Nel capoluogo ligure la seconda tassa dei rifiuti più cara d'Italia dopo Catania ma pesa sulla bolletta la sentenza della Corte dei Conti del 2020. L'assessore al Bilancio Piciocchi fotografa la situazione e spiega quali misure si stanno adottando
1 minuto e 59 secondi di lettura
di Andrea Popolano
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GENOVA - "Da qui al 2027 abbiamo in previsione un percorso di discesa graduale (del costo della Tari ndr)" così in consiglio comunale a Palazzo Tursi l'assessore al Bilancio del Comune di Genova Pietro Piciocchi in risposta a un'interrogazione a risposta immediata del consigliere del Pd Simone D'Angelo.

Secondo l'ultimo report di 'cittadinanzaattiva' la Tari (tassa sui rifiuti) di Genova è la seconda più cara d'Italia dopo quella di Catania. "E' un campanello d'allarme importante" sottolinea D'Angelo che chiede al Comune quali misure intende mettere in campo. A Genova il costo medio della Tari è di 480 euro per famiglia. 

Raccolta differenziata, Genova al 42% insegue l'esempio della Spezia

L'assessore Piciocchi replica: "Ricordo che nel 2017 abbiamo ereditato una società (Amiu ndr) in sostanziale fallimento, aveva 40mila euro nei conti. In questi anni abbiamo stabilizzato i conti e risanato l'azienda. E' stato varato il nuovo piano industriale. Ci si dimentica però che la Tari si rincara di una rata determinata da una delibera della Corte dei Conti del 31 dicembre 2020 che l'ha imposta all'amministrazione per rientrare dal debito accumulato nel periodo dal 2014 al 2017 derivante dalla chiusura della discarica di Scarpino e quindi dalla necessità di conferire i rifiuti fuori regione. La Tari si ricarica di una rata di oltre il 20% che serve a coprire proprio quel buco" spiega Piciocchi. 

Dunque a fronte di una rata media di 480 euro oltre 95 sono dovuti alla presenza della rata imposta dalla Tari per rientrare dai 185 milioni che il Comune aveva maturato nei confronti di Amiu. Ma Piciocchi che nel momento in cui finirà la rata 'obbligata' ci sarà una discesa del costo medio della Tari. Lo stesso assessore al Bilancio ricorda come tra il 2021 e il 2022 non c'è stato un amento del valore medio della tassa dei rifiuti rimasta a 480 euro "nonostante i rincari dei costi dell'energia con altre realtà più piccole di noi che hanno fatto segnare aumenti". Il rata in posta dalla Corte dei Conti terminerà nel nel 2027 ma, come spiega lo stesso assessore al Bilancio, già a partire dal prossimo anno potrebbe iniziare a calare lievemente. 

 Per quanto riguarda le azioni di mitigazione del costo della Tari Piciocchi spiega che il Comune "sta lavorando a due bandi che interessano uno l'utenza domestica e uno l'utenza non domestica che si concluderanno entro la fine dell'anno. Nel primo ci stiamo confrontando con i sindacati e nell'altro con il commercianti e con le diverse associazioni attraverso l'assessore Bordilli" conclude Piciocchi.

 

 

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