GENOVA - Inizia la settimana che ci porta al Natale. Sono tante le iniziative che coinvolgono l'intera città di Genova: luci che illuminano la città, l'accensione dell'albero di Natale in piazza De Ferrari, il confuego sono solo alcuni esempi e altre iniziative arriveranno per farci vivere al meglio il clima natalizio anche il qualità di Capitale europea del Natale.
L'assessore alle tradizioni, al commercio e all'artigianato del comune di Genova, Paola Bordilli, racconta ai microfoni di Primocanale cosa accadrà nel capoluogo ligure durante le feste natalizie.
"Abbiamo voluto vivere questo titolo che abbiamo vinto con il lavoro degli anni precedenti legato al Natale" commenta l'assessore, "Mi piace dare questa definizione di 'Natale diffuso'; diffuso nel nostro centro città, luogo cardine dei nostri visitatori, ma anche ovviamente fare in modo che la tradizione, il clima natalizio, venga vissuto da Voltri verso Nervi, passando per le nostre vallate, per far si che ogni quartiere possa fregiarsi del titolo di Genova capita del natale".
L'intera città viene coinvolta: luci e non solo, ma tanti concerti, presepi e iniziative tradizionali volte a valorizzare l'intero territorio. "Il nostro territorio ha un legame forte con la musica, con il mondo corale, in fondo un Natale senza brani natalizi, senza concerti non è un vero natale", prosegue l'assessore Bordilli. Quest'anno torna 'Chiese in musica' in due punti particolari della città: "Ricominciamo dopo il fermo doveroso del covid. Ripartiamo da un punto centrale come la chiesa della Annunziata del Vastato a Genova, esempio magnifico dell'arte barocca, e la chiesa San Siro di Struppa. Questo è un altro modo per far vivere il clima natalizio sia nel centro città che nei punti più esterni attraverso le meravigliose chiese genovesi"
"Le date saranno tre: 22, 27, 28 dicembre. Una data prenatalizia per la Annunziata, 27 a Struppa e il 28 si torna a Genova dove troveremo solisti, cori, cori alpini, tante realtà genovesi che rappresentano tanti territori genovesi", conclude, "Con il covid abbiamo compreso quanto abbiamo bisogno di bellezza e spensieratezza, che comunque richiede tanto lavoro e sacrificio".